Milano, 2 ottobre 2024 – Ore 22.30 del 19 ottobre 1992, siamo in via Strozzi, in zona Bande Nere. Alcuni residenti sentono tre colpi in strada: partono le chiamate al 118, c'è una persona ferita. La prima a soccorrere l'uomo colpito da tre proiettili è un'infermiera che abita in zona, ma per Fausto Borgioli, alias Fabrizio, non ci sarà nulla da fare: morirà mezz'ora dopo il ricovero d'urgenza all'ospedale San Carlo. Per più di trent'anni, quel delitto è rimasto irrisolto.
La soluzione del cold case dopo 32 anni
Ora, però, è arrivata la probabile soluzione al cold case. Ed è una soluzione che si intreccia con l'inchiesta dell'Antimafia su criminalità e infiltrazioni nelle curve di Inter e Milan: un'ordinanza di custodia cautelare è stata notificata mercoledì 2 ottobre in carcere dalla Guardia di Finanza a Giuseppe 'Pino' Caminiti, già arrestato all'alba di lunedì nel blitz che ha portato allo smantellamento dei direttivi del tifo organizzato rossonerazzurro.
Il 54enne nativo di Taurianova è accusato dell'omicidio di Borgioli, narcos legato all'epoca al clan di Francis Turatello e Marietto Argento: a incastrarlo, stando a quanto emerso, sarebbero alcune intercettazioni del luglio 2020.
Il curriculum criminale di Caminiti
Nel provvedimento del gip Domenico Santoro che ha mandato in cella tra gli altri l'ex frontman della Nord Marco Ferdico e il leader assoluto della Sud Luca Lucci, si fa riferimento ai precedenti per droga di Caminiti, che, con il placet di Giuseppe Calabrò alias 'u Dutturicchiu', avrebbe gestito in maniera occulta i parcheggi del Meazza assegnati all'imprenditore Gherardo Zaccagni.
In particolare, il curriculum criminale di 'Pino' conta una condanna a 14 anni di reclusione per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti emessa dal Tribunale di Milano il 18 luglio 1997 e passata in giudicato il 22 aprile 1998.
La droga
E proprio di un regolamento di conti per questioni di spaccio si ipotizzò nel 1992 per azzardare un movente sull'uccisione di Borgioli, che aveva precedenti proprio per quei reati.
Nel 1978, quando sulla sua testa pendevano già quattro mandati di cattura, fu ammanettato con più di un etto di cocaina. Nel 1985, altro giro in carcere, sempre per droga.