Faida tra trapper, amici di Simba La Rue si difendono: "Mai sequestrato Baby Touché"

Seconda tornata degli interrogatori di garanzia. L'avvocato: "I ragazzi hanno deciso di sfruttare mediaticamente il clamore"

Milano, 1 agosto 2022 -  Nessun rapimento ma una 'finzione' per aumentare le visualizzazioni sui social e monetizzare così sulla pace tra Simba La Rue e Baby Touché. E' questa la difesa messa in campo dal manager di Simba La Rue, Chakib Mounir detto Malippa, e altri due giovani senegalesi finiti in carcere lo scorso venerdì con l'accusa di sequestro di persona del trapper padovano Baby Touché, alias di Mohamed Amine Amagour.

I tre ragazzi, tutti difesi dall'avvocato Niccolò Vecchioni, sono comparsi oggi davanti al gip Guido Salvini per la seconda tornata degli interrogatori di garanzia relativi all'inchiesta dei carabinieri della compagnia Duomo e del pm Francesca Crupi su due presunte aggressioni commesse in un faida tra il gruppo di Simba La Rue e quello di Baby Touché.

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"Tutti gli arrestati - ha spiegato l'avvocato Niccolò Vecchioni - hanno confermato di aver incontrato casualmente Baby Touché in zona Barona, quindi dopo un'iniziale colluttazione tra i due trapper, legata a vecchi dissapori, hanno deciso di sfruttare mediaticamente il clamore. E' in questo modo che nascono le storie su Instagram in cui Baby Touché deve ammettere e scusarsi dei suoi dissing contro Simba La Rue" che avrebbe deciso così di saldare i conti e "iniziare una collaborazione musicale" con l'ex rivale. Insomma "non c'è nessun sequestro tanto che il gruppo, escluso Simba, prosegue la serata (dopo i video) con Baby Touché" taglia corto il legale che ha chiesto al gip di Milano Guido Salvini la revoca della misura per i suoi assistiti.

Nulla di vero dunque, a dire degli arrestati, dei video di quanto stava succedendo, con tanto di viso sanguinante e tumefatto del giovane padovano, poi liberato a Calolziocorte, nel Lecchese. Un sequestro che, invece, per l'accusa, doveva vendicare l'aggressione subita due settimane prima da un amico di Simba La Rue alla stazione di Padova. La procura di Milano è da sempre convinta che il sequestro rientra tra i diversi episodi di aggressioni e accoltellamenti che tra Padova, Lecco, Bergamo, Jesolo e Milano hanno infiammato negli ultimi tempi la scena trapper.

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Domani, martedì 2 agosto, restano i due ultimi interrogatori davanti al gip tra cui proprio quello di Simba La Rue, nome d'arte di Mohamed Lamine Saida, appena dimesso dall'ospedale dopo essere stato accoltellato a fine giugno a Treviolo, alle porte di Bergamo. Episodio ritenuto dagli inquirenti una ritorsione al rapimento di Baby Touché.

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