Faida fra trapper, non solo Simba La Rue e Baby Touché. Chi sono i gangster della musica

Agguati "come uno show" trasmessi in tempo reale sui social, risse, coltellate e sequestri. Milano trasformata in un ring

Milano - I testi che esaltano storie criminali e i pestaggi veri che finiscono con una coltellata alla gamba: "L’ha bucato, bro". I fucili-giocattolo per tenere in ostaggio passeggeri-attori su un treno e i rivali accerchiati in un parcheggio, costretti a salire in macchina e liberati dopo un rapimento-lampo. La rabbia anti-sistema urlata nelle canzoni da milioni di streaming e la furia del branco che si accanisce su due coetanei a terra. L’artista che si atteggia a "delinquente" (fino a intitolare così l’album d’esordio) e che poi lo diventa, finendoci per davvero dietro le sbarre. Un cortocircuito che mescola finzione e realtà fino al paradosso: quello di postare su Instagram una story in cui il protagonista si autodenuncia di un sequestro di persona, mostrando a favor di smartphone un ragazzo col volto tumefatto e lo sguardo perso nel vuoto.

"È la spettacolarizzazione" delle azioni criminali di cui parla il gip Guido Salvini nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere notificata all’alba di ieri al trapper ventenne Mohamed Lamine Saida, alias Simba La Rue, e ad altri otto ragazzi del suo "giro" (tutti di seconda generazione tranne uno), accusati di due spedizioni punitive nei confronti della banda avversaria, capeggiata da Mohamed Amine Amagour detto Baby Touché.

Un’escalation di provocazioni verbali e aggressioni fisiche che vede come protagonisti giovani e giovanissimi "chiusi nella trappola emarginazione-devianza" e che in alcuni tratti ricorda "i tumulti che avvengono nelle banlieue francesi", riflette ancora il giudice. Il ring è Milano, crocevia di gruppi che arrivano da altre province e patria di gang nate e cresciute nelle periferie degradate. Ed è proprio in una di queste, a San Siro, che il fenomeno si mostra per la prima volta il 10 aprile 2021: in 300 si ritrovano in strada, su convocazione di Neima Ezza e Baby Gang, per partecipare a un videoclip; quando arriva la polizia, scatta il lancio di sassi e bastoni al grido di "Andatevene, è zona nostra". Qualche mese dopo, il 12 luglio, ecco il raid alla discoteca Old Fashion orchestrato dal leader del collettivo "SevenZoo" Rondo Da Sosa, daspato per tre anni da tutti i locali della città e costretto a emigrare in Inghilterra. E ancora: l’8 gennaio 2022, si fronteggiano a colpi di pistola il trapper Kappa24K e l’ex ras della droga Carlo Testa; a terra resta un ventiseienne egiziano, ferito a una gamba. E arriviamo agli ultimi episodi, ricostruiti dalle indagini dei carabinieri della Compagnia Duomo. Il primo marzo scorso, una ragazza della crew di La Rue attira con l’inganno un amico di Baby Touchè in un bar di Porta Venezia e lo consegna nelle mani degli amici alle 3 di notte. "Bro, gli ho tirato un pugno che mi sa che l’ho aperto tutto", si vanta uno degli aggressori su una Bmw noleggiata e abbandonata in strada con mille euro da saldare.

Il 9 giugno, è lo stesso Baby Touché a finire nel mirino: caricato in auto, tenuto in ostaggio per due ore e umiliato davanti ai follower. Ai militari, la vittima assicura: "Abbiamo inscenato una finta faida per fare spettacolo e per farci pubblicità". Peccato che le ferite su labbro e naso siano autentiche. Così come autentico è lo squarcio sulla coscia di Simba La Rue, ferito una settimana dopo in provincia di Bergamo. Da chi? Facile ipotizzarlo, anche se l’indagine è ancora in corso. Fino alla prossima vendetta.

 

 

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