Simba La Rue e Baby Touché, faida fra le gang dei trapper. Nove arresti VIDEO

Le due fazioni, secondo gli investigatori, si sono costituite attorno al musicista comasco e al collega veneto

Trap e violenza. Musica e scontri tra bande. Dalle prime ore di oggi, i carabinieri del Comando provinciale di Milano stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nelle province di Bergamo, Como e Lecco nei confronti di 9 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di sequestro di persona, rapina e lesioni aggravate. Le indagini, coordinate dalla Procura di Milano e svolte dai carabinieri della Compagnia Duomo guidati dal capitano Gabriele Lombardo e dal tenente Vincenzo Del Latte, si sono concentrate sui contrasti emersi negli ultimi mesi tra due bande giovanili, costituitesi intorno alle figure dei noti trapper Simba La Rue e Baby Touché, "governate - ha ricostruito l'inchiesta - da regole di fedeltà reciproca e di omertà e resesi protagoniste di reiterati episodi di violenza conseguenti all’aspra conflittualità determinata dalle rivalità nella diffusione delle rispettive produzioni musicali".  Le modalità e le circostanze dei reati commessi denotano una spiccata capacità delinquenziale e pericolosità sociale dei soggetti coinvolti, i quali, impegnati in una faida tra bande, capeggiate proprio dai trapper, hanno posto in essere le loro azioni con il puro scopo di aggredire e intimidire i membri del gruppo rivale, utilizzando armi e postando contenuti sui canali social, seguiti da molti ragazzi di giovane età, dando luogo ad aggressioni a “cascata”: i soggetti che aggrediscono nel giro di pochi giorni diventano aggrediti, in una spirale di aggressioni-ritorsioni-aggressioni che si autoalimenta e che, con il passare del tempo, produce crimini sempre più cruenti e pericolosi (dalle lesioni anche con armi da taglio, alla rapina e al sequestro di persona). Tutto il meccanismo pubblicitario costruito intorno ai comportamenti e alle azioni delle bande, attraverso le canzoni, i video e anche i social network, punta alla “imitazione” e alla “glorificazione” delle azioni delittuose moltiplicando gli effetti pericolosi delle azioni stesse ed è, inoltre, finalizzata ad acquisire, nell’ambiente trap, visibilità e potere.  

Il trapper Simba La Rue
Il trapper Simba La Rue

Proprio dall'analisi di tabulati telefonici e profili social dei protagonisti si è sviluppata l'operazione che ha portato ai nove arresti di oggi. Le indagini hanno permesso ai carabinieri e agli inquirenti di ricostruire, in primo luogo, le circostanze di una rapina avvenuta a Milano in via Settala, la notte del 1° marzo, quando alcuni malviventi, con il volto travisato, avevano aggredito in strada un 22enne italiano e un 27enne pugile tunisino, sottraendo loro uno smartphone dopo averli colpiti ripetutamente con calci e pugni e accoltellato il pugile alle gambe. Quali autori della rapina sono stati identificati sette giovani, di cui 6 maggiorenni e un minorenne, risultati appartenenti al gruppo di Simba La Rue riconducendo il movente del gesto a una precedente aggressione avvenuta in danno di un membro del gruppo, il quale il 14 febbraio mentre si trovava nei pressi della stazione ferroviaria di Padova, era stato circondato e ripetutamente colpito da una decina di giovani.

I contrasti tra i due gruppi rivali erano deflagrati in maniera evidente a inizio giugno, quando il ventitreenne comasco Simba La Rue, al secolo Mohamed Lamine Saida, aveva pubblicato un video su Instagram in cui si vedeva Baby Touché, nome d'arte del diciannovenne marocchino Amine Amagour, "sequestrato" in un'auto con il naso sanguinante. "Dov'è il gangster che sei? Dov'è la tua sicurezza?", chiedeva la voce fuori campo al ragazzo impaurito e con lo sguardo completamente perso nel vuoto.

Poi le fazioni si erano scontrate tra Vicenza e Padova, città d'ordine di Touché. Fino all'accoltellamento di Simba La Rue, avvenuto il 16 giugno a Treviolo, in provincia di Bergamo sotto, sotto casa della sua fidanzata: in due si erano avvicinati in auto alla coppia, poi uno era sceso e aveva colpito il ragazzo con un fendente, mandandolo in ospedale. Poco dopo, era uscita una sorta di rivendicazione sui social, anche se Baby Touché si era subito tirato fuori dalla contesa: "Io faccio solo musica. Dovremmo aiutarci uno con l’altro, non farci la guerra. Tutto questo non ha senso, dovremmo fare la musica insieme". Ora l'operazione dei militari della Duomo a mettere fine, si spera, alla faida, che aveva ampiamente superato i limiti delle sfide verbali via social - i cosiddetti dissing - per spostarsi sul terreno della criminalità di strada. La sera del 9 giugno, Baby Touché, secondo la ricostruzione degli investigatori, era stato accerchiato da una ventina di ragazzi in una strada di periferia, malmenato e caricato su una Mercedes, rimanendo nelle mani del gruppo rivale per circa due ore. Durante il sequestro, era stato anche realizzato il video poi finito sui social in cui si vedeva il trapper con il volto sanguinante, sui sedili posteriori dell'auto tra due ragazzi.

Simba La Rue e Baby Touché
Simba La Rue e Baby Touché

Secondo le prime informazioni, tra i nomi degli arrestati, tutti maggiorenni, figura anche quello di Simba La Rue. Gli episodi ricostruiti dalle indagini sono due: una rapina avvenuta il primo marzo scorso in via Settala e il sequestro di Baby Touche del 9 giugno; non rientra, quindi, in questa tranche l'inchiesta sull'accoltellamento di La Rue.

Nel corso delle perquisizioni, i carabinieri hanno sequestrato a casa di Simba La Rue (nella stanza dell'abitazione in cui vive coi genitori in provincia di Como) una pistola con matricola parzialmente abrasa e quattro colpi calibro 6.35 inseriti nel caricatore. Il ventitreenne è stato arrestato nell'ospedale di Lecco, dove si trovava dal 16 giugno per i postumi dell'aggressione subìta a Treviolo, in provincia di Bergamo; dimesso in mattinata, è stato portato a San Vittore.