
Era dicembre 2019 quando a Linate si iniziò a sperimentare il riconoscimento facciale
Milano – Sea, la società di gestione degli aeroporti milanesi, ha comunicato di aver sospeso il servizio di imbarco tramite riconoscimento facciale (FaceBoarding) a Linate. “Tale decisione – si spiega nella nota diramata ieri dalla stessa società, che nel Comune di Milano ha l’azionista di maggioranza – fa seguito al provvedimento notificato dal Garante per la Protezione dei dati personali, in conclusione a una serie di verifiche sul sistema aeroportuale e basato principalmente sul parere non vincolante del maggio 2024 del Comitato Europeo per la Protezione dei Dati Personali rilasciato per un caso ritenuto similare”.
Nel dettaglio, il punto centrale del parere è espresso nell’estratto che segue: “Le uniche soluzioni di archiviazione (dei dati ndr) che potrebbero essere compatibili con – nell’ordine – il principio di integrità e riservatezza, la protezione dei dati fin dalla progettazione e per impostazione predefinita e la sicurezza del trattamento, sono le soluzioni in base alle quali i dati biometrici sono conservati nelle mani dell’individuo o in una banca dati centrale, ma con la chiave di crittografia esclusivamente nelle loro mani. Queste soluzioni di archiviazione, se implementate con un elenco di garanzie minime raccomandate, sono le uniche modalità che controbilanciano adeguatamente l’intrusività del trattamento offrendo alle persone il massimo controllo”.
Invece le “soluzioni basate sull’archiviazione in una banca dati centralizzata all’interno dell’aeroporto o nel cloud, senza le chiavi di crittografia nelle mani dell’individuo, non possono essere compatibili con i requisiti di protezione dei dati fin dalla progettazione e per impostazione predefinita e, se il titolare del trattamento si limita alle misure descritte negli scenari analizzati, non sarebbero conformi ai requisiti di sicurezza del trattamento”.
Per Sea, primo gestore in Italia a utilizzare questa tecnologia, il Garante ha disposto la misura della limitazione provvisoria del trattamento dei dati biometrici attraverso il sistema “FaceBoarding” nelle more della conclusione dell’istruttoria. “Il servizio, che ha consentito ai passeggeri di accedere ai controlli di sicurezza e alle procedure di imbarco tramite un innovativo sistema di riconoscimento facciale, solo su base volontaria, è stato, quindi, sospeso in ottemperanza alle disposizioni del Garante” annuncia Sea.
Che poi sottolinea quanto segue: “Il servizio FaceBoarding, presentato al Garante italiano sin dal dicembre 2019 (quando è iniziata la sperimentazione ndr), è stato oggetto di periodiche interlocuzioni con l’Autorità in merito alla sua evoluzione ed implementazione. Sea ha inteso fornire attraverso il FaceBoarding un servizio che rafforza la sicurezza negli aeroporti con un sistema che, rispettoso di tutte le norme in materia di privacy e disponibile solo per i maggiorenni che lo richiedano e si registrino al servizio, garantisce ed agevola i passeggeri offrendo loro un’esperienza di viaggio più sicura, più veloce e fluida, in linea con i servizi tecnologici innovativi. Sea, ritenendo di essere compliant con le norme di riferimento, sta collaborando attivamente con l’Autorità per chiarire tutti gli aspetti relativi al trattamento dei dati e per ottemperare alle richieste pervenute. L’obiettivo primario rimane quello di garantire la sicurezza e la privacy dei passeggeri, in linea con le normative vigenti. Sea auspica che la situazione si risolva quanto prima e di ripristinare il servizio “FaceBoarding” a beneficio di tutti i passeggeri”.