Eugenio Finardi e il caos concerti a San Siro: “Da residente mi ribello. Basta show, il quartiere è prigioniero del degrado”

Il cantautore: “Il sindaco vieti i live all’ippodromo e diminuisca quelli al Meazza. Dalla scorsa estate ho le crepe sui muri. A Vasco dico: accontentati di meno date allo stadio”

Eugenio Finardi, 71 anni

Eugenio Finardi, 71 anni

Milano – “Un consiglio al sindaco Giuseppe Sala? Nell’area di San Siro ci sono troppi concerti estivi, non si può andare avanti così. All’ippodromo La Maura gli eventi musicali dovrebbero essere proprio vietati perché la struttura e l’area circostante non è adatta ad accogliere migliaia di persone. Sa cosa spero, a questo punto: che Milan e Inter costruiscano i loro stadi veramente a San Donato Milanese e a Rozzano”. Parole di Eugenio Finardi, cantautore milanese, autore di “Musica Ribelle“ negli anni Settanta, artista controcorrente e, attualmente, residente nell’area di San Siro.

Finardi, cosa si sente di dire, invece, a Vasco Rossi che ha polemizzato con i residenti di San Siro che protestano contro i troppi concerti previsti nel 2024?

“Che non suoni più alla Maura, come ha fatto nel 2022 creando il caos nel quartiere, e che faccia qualche data in meno al Meazza (il rocker di Zocca a giugno ha in programma sette date nella Scala del calcio, ndr)”.

Da artista lei vorrebbe fermare la musica?

“L’estate scorsa è stato un inferno, a luglio c’è stato un concerto al giorno e anche due in contemporanea, uno all’Ippodromo di San Siro e l’altro alla Maura. Ridicolo. La Maura è un posto orrendo per i maxi-concerti. Gli eventi che attirano decine di migliaia di persone si devono fare fuori città. Durante i concerti alla Maura, la scorsa estate, la mia casa tremava e ora ho le crepe sui muri. La gente saltava e queste sono le conseguenze per chi abita lì vicino. Non è giusto che i residenti debbano subire questi danni. Per non parlare degli altri disagi provocati da questi eventi”.

Quali disagi?

“Il traffico, l’inquinamento. L’area di San Siro viene massacrata nel periodo dei concerti estivi. I residenti hanno avuto difficoltà persino a tornare a casa dopo aver fatto la spesa in mezzo a folle di zombie che sono venuti qui a vedere artisti di dubbio valore, per non dire di peggio”.

Il problema riguarda soprattutto La Maura, che fino a due anni fa non ospitava i mega-show?

“Sì, La Maura è il problema principale ma io suggerirei di non esagerare anche con i concerti al Meazza. In certi casi, peraltro, gli spettacoli allo stadio attirano molte meno persone di quanto raccontano. È risaputo che molti biglietti vengono regalati dai promoter per riempire l’impianto”.

Il Meazza, però, resta un impianto chiuso, con tribune e accessi più comodi rispetto ai due ippodromi. C’è differenza o no?

“Il quartiere è strutturato intorno allo stadio, siamo abituati alle partite di calcio. Ma nel caso degli eventi sportivi c’è un modo diverso per arrivare allo stadio. La Maura, invece, è piazzata in mezzo a un quartiere residenziale con una sola via che passa da lì per andare verso Trenno. Non c’è modo di far arrivare nell’area dell’ippodromo 80mila o 100mila persone senza creare il caos".

Le auto dei fan arrivano troppo vicine alla Maura?

“Sì, e i residenti durante quelle giornate sono prigionieri in casa. Io ho uno studio a Trenno. Tra casa mia e lo studio c’è La Maura. Quando ci sono i concerti per arrivare nel mio studio devo fare un giro pazzesco. E le auto vengono parcheggiate ovunque, sui marciapiedi, nelle aree verdi, persino nel Parco di Trenno. Sosta selvaggia e commercianti abusivi”.

Il Comune ha promesso una Zona a traffico limitato regolata da telecamere per l’area di San Siro.

“Ma non l’ha ancora messa in atto. Forse la lobby del calcio e dei concerti è più forte dell’amministrazione, chissà. Palazzo Marino se ne frega dei residenti. E noi alla fine ci troviamo decine di persone che pisciano davanti ai portoni di casa”.

Ma in questi ultimi anni ci sarà stato qualche concerto che lei, artista e appassionato di musica, è andato a vedere allo stadio o in uno degli ippodromi, tutti vicini a casa sua. O no?

"Ben Harper e gli ZZ Top all’ippodromo Snai San Siro. Quello spazio è un po’ più adatto ai concerti, perché può contenere meno persone rispetto alla Maura. Io sono contrario agli show da 100mila spettatori, che non vedono niente e sentono male. C’è solo la voglia di intrupparsi, tipo adunate di Norimberga (le manifestazioni dei nazisti, ndr), mi fanno un po’ paura eventi del genere. Il concerto di Travis Scott il 30 giugno del 2023 alla Maura è stato persino pericoloso. Scott faceva avanzare e indietreggiare gli spettatori, di corsa. Se non c’è scappato il morto è stato un miracolo: con 80mila persone su un prato se qualcuno cadeva rischiava grosso: poteva essere calpestato. Prima di far qualcosa, vogliamo che succeda una tragedia? A un certo punto, poi, Travis Scott ha detto ai fan di saltare tutti insieme e c’è stato l’effetto terremoto nel quartiere. Secondo me la dimensione giusta per i concerti sono i teatri – 2mila persone al Lirico – o per i grandi eventi rock il Forum di Assago da 10mila persone. Oltre quelle cifre non è più un concerto, è un’adunata sediziosa. Sono andato per sbaglio a vedere i Coldplay allo stadio di San Siro l’anno scorso e l’ho trovato un evento orrendo”.

Immagino dunque che il prossimo 29 maggio per il concerto dei Metallica alla Maura lei non ci sarà.

“Spero di essere molto lontano da Milano”.

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