
Ermes Murgia
Non è solo un problema di stipendi, ma anche di conciliazione dei turni di lavoro con le esigenze della vita familiare, quando si ha una figlia di 4 anni da portare a scuola. Ermes Murgia è uno degli autisti dei bus di linea che circolano per le strade di Milano. Da sei anni è dipendente di Atm, azienda alle prese con la carenza di personale e con il problema di dimissioni dovute anche al carovita milanese. Abita con la famiglia a Trezzo sull’Adda, e ogni giorno percorre 30 chilometri per raggiungere il deposito e altri 30 per tornare a casa, senza contare i chilometri macinati alla guida del mezzo.
"Per chi viene assunto lo stipendio mensile base è di 1400 euro – spiega – e se uno deve trasferirsi da fuori Milano il problema principale è quello di trovare una casa a prezzi accessibili. La categoria degli autoferrotranvieri negli ultimi decenni è stata fortemente penalizzata sia economicamente che organizzativamente. I nostri salari sono rimasti bassi – sottolinea – mentre il costo della vita in città come Milano è diventato quasi insostenibile. Di conseguenza molti di noi sono costretti a vivere nell’hinterland o ancora più lontano".
E la mancanza di personale si traduce in un maggior carico di lavoro per chi è in servizio, a "continui tagli alle ferie e turni sempre più pesanti o spezzati rendono difficile conciliare lavoro e vita familiare" anche perché "gli straordinari sono diventati una soluzione alle carenze strutturali". Poi c’è il problema della sicurezza, perché "sono in aumento aggressioni sia verbali che fisiche" nei confronti degli autisti.
"Il blocco del rinnovo del Ccnl dovuto alla mancata copertura dei fondi da parte del Governo - conclude – ci pone in una situazione critica, mentre le priorità politiche sono rivolte altrove". Atm, intanto, sta promuovendo azioni di welfare come il bando per trasformare l’area dell’ex deposito di viale Stelvio in un complesso residenziale in parte riservato ai dipendenti, che potranno risiedervi pagando un canone di affitto calmierato.