
Franco Lucente, assessore regionale ai Trasporti, che cosa potrà fare in più o di diverso la Regione una volta che...
Franco Lucente, assessore regionale ai Trasporti, che cosa potrà fare in più o di diverso la Regione una volta che la riforma delle Agenzie del Trasporto Pubblico Locale, licenziata ieri in Giunta, sarà approvata in via definitiva?
"Oggi Regione Lombardia, per quanto riguarda il trasporto su gomma, non può decidere, non può fare programmazione, non può fissare obiettivi e non può comminare sanzioni nel caso in cui questi obiettivi non siano raggiunti. Il 10% non basta, non è sufficiente. Eppure la Regione è l’istituzione che più di tutte mette nel trasporto pubblico locale fondi propri per integrare quelli trasferiti dallo Stato: circa 440 milioni solo quest’anno".
Con questa riforma cambierà qualcosa dal punto di vista dei fondi che saranno messi a disposizione delle Agenzie?
"Da questo punto di vista non cambierà nulla, la riforma serve a rendere più efficiente un sistema che oggi funziona a macchia di leopardo proprio per l’assenza di un ente al di sopra delle Agenzie che sovrintenda il da farsi e possa sanzionare se non si rispettano gli impegni presi".
Qualche esempio di provvedimento a macchia di leopardo?
"Gliene posso fare diversi. Pensi all’integrazione tariffaria o alla bigliettazione digitale. Sono anni che si parla dell’una e dell’altra, ma ad oggi queste innovazioni sono state attuate solo in alcune province, in altre no. Noi per la bigliettazione digitale fissiamo la data limite del 2028. Oggi chi per un motivo o per un altro tarda ad innovare non rischia nulla perché non sono previste sanzioni. Pensi, ancora, alla situazione che si è venuta a creare nell’hinterland sud-ovest di Milano, dove il servizio del trasporto pubblico locale è carente. A tal proposito, con questa riforma, andiamo ad eliminare i limiti al numero di chilometri che le Agenzie possono mettere a gara per ogni singolo lotto, li eliminiamo del tutto, di modo che a vincere le gare siano le aziende in grado di garantire il servizio migliore".
La delibera prevede sanzioni, quindi.
"Sì, ne prevede. Ma non è ancora la delibera definitiva, ulteriori suggerimenti e miglioramenti potranno arrivare dal Consiglio regionale che, tengo a sottolinearlo, condivide fortemente e in maniera trasversale la necessità di riformare questa legge".
Quando arriverà in Consiglio regionale il provvedimento?
"Spero a fine luglio o, al più tardi, a settembre".
Perché marginalizzare il ruolo dei Comuni?
"Non li marginalizziamo".
Nel Comitato Regionale del Trasporto Pubblico Locale, che la riforma va istituendo, i Comuni non ci sono. Ci sono l’assessore regionale ai Trasporti e i presidenti delle Agenzie del Tpl.
"Le Agenzie del Tpl sono costituite dai Comuni e, se ricorda, siamo stati noi, qualche anno fa, a volere che tutti i Comuni, non solo quelli capoluogo, avessero voce in capitolo nelle scelte dell’Agenzia. Non capisco le polemiche: questo progetto di leggo nasce un anno e mezzo fa e su di esso ci si è confrontati in commissione con tutti i partiti che siedono in Consiglio regionale, quelli di maggioranza come quelli di opposizione. È stato creato un intergruppo, al quale ovviamente partecipano tutte le forze politiche, che ho peraltro convocato lunedì prossimo proprio per illustrare il provvedimento approvato in Giunta. Tutti condividono la necessità di modificare questa legge, anche Pd e Movimento 5 Stelle".
Arianna Censi, assessora milanese alla Mobilità, del Pd, non condivide la vostra delibera.
"Ho sentito le sue dichiarazioni, ma non voglio giudicarle frettolosamente. Con lei c’è sempre stato confronto".
Giambattista Anastasio