Dell’Utri e i 30 milioni dall’amico Berlusconi. “Sono choccato, non me l’aspettavo”

Oltre sessant’anni fianco a fianco: dalla facoltà di Giurisprudenza alla politica. L’ex senatore: “Per me era come un fratello e mi ha sempre aiutato. Anche all'università mi dava gli appunti”.

Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri legati da una lunga amicizia

Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri legati da una lunga amicizia

Milano, 6 luglio 2023 – Silvio Berlusconi è riuscito a stupire perfino lui, l’amico di una vita. Nel testamento il Cavaliere ha previsto un lascito di 30 milioni di euro per Marcello Dell'Utri, unico non erede in senso stretto e nemmeno familiare, come nel caso del fratello Paolo a cui spetteranno 100 milioni.

L’affetto

“Quando stamattina mi ha chiamato il notaio, sono rimasto choccato dalla notizia”, ha commentato lo stesso Dell’Utri. “Non me lo aspettavo perché non mi doveva nulla: io ho dato tutto per lui e lui ha dato tutto per me L'affetto rimaneva anche senza questo gesto materiale, che dimostra la grandezza dell'uomo”, commenta l’ex senatore che poi aggiunge: “Per me era come un fratello. Ci conoscevamo da oltre sessant'anni. Mi ha sempre aiutato. Anche all'università mi dava gli appunti”.

L’amicizia tra i due nasce proprio alla Facoltà di Giurisprudenza alla Statale di Milano, dove il giovane Dell’Utri si trasferisce dopo la maturità classica conseguita a Palermo. Da lì proseguiranno a braccetto tra passioni comuni: affari e politica, soldi e ville, amicizie altolocate ma anche frequentazioni pericolose, processi e tribunali che in 60 anni però non hanno scalfito quella fiducia nata nelle aule della Statale.

Edilnord

Nel 1964, a 23 anni, diventa segretario personale dell’amico che con la sua Edilnord sponsorizza il Torrescalla, piccola squadra di calcio di categoria allievi legata alla Fondazione Rui, della quale Dell'Utri è allenatore. La comune passione per calcio sarà da sempre uno dei  collanti dell’amicizia tra i due 

La villa di Arcore e lo “stalliere”

Silvio Berlusconi incarica espressamente l’amico Marcello di seguire i lavori di ristrutturazione della villa di Arcore, che il Cavaliere acquista nel 1973 da Anna Maria Casati Stampa di Soncino, tramite l'ex pro-tutore della donna, l'avvocato Cesare Previti, altro fedelissimo.

In quella che verrà poi ribattezzata Villa San Martino viene assunto come “stalliere” il pregiudicato Vittorio Mangano,  esponente di spicco del clan mafioso di Porta Nuova a Palermo. Dopo il suo arresto, sia Berlusconi sia Dell'Utri dichiareranno ai carabinieri di non essere stati a conoscenza delle sue attività criminali, ma il Tribunale di Palermo dichiara che Dell’Utri non poteva non conoscere lo “spessore delinquenziale” di Mangano, che venne assunto da Berlusconi per evitare che i familiari dell'imprenditore fossero vittima di sequestro di persona.  

Publitalia ‘80

Nel 1982 incomincia la sua attività in Publitalia ‘80, la società per la raccolta pubblicitaria della Fininvest fondata nel 1979 da Silvio Berlusconi, dal quale riceve la nomina di amministratore. Nel 1995 Marcello Dell’Utri verrà arrestato a Torino con l’accusa di aver inquinato le prove nell'inchiesta sui fondi neri di Publitalia '80.

La politica

Nel 1993 lascia la carica di presidente di Publitalia ‘80 e fonda Forza Italia insieme a Silvio Berlusconi. Nel 1996  entra in Parlamento, dal 1999 è parlamentare europeo e nelle elezioni politiche del 2001 viene eletto Senatore della Repubblica.

Condanna e fuga 

Il 25 marzo 2013 la Corte d'Appello di Palermo conferma la condanna a sette anni di reclusione per Marcello Dell’Utri per i provati i rapporti con Cosa nostra dal 1974. Il 9 maggio 2014 la I sezione penale della Corte di Cassazione respinge il ricorso dei difensori dell’ex senatore, confermando quindi in via definitiva la condanna.

Il carcere

Dopo un periodo di latitanza Marcello Dell’Utri viene arrestato a Beirut: viene estradato e condotto nel carcere di Parma. L'8 maggio 2016 viene accolta la sua richiesta di trasferimento al carcere di Rebibbia. Dal 6 luglio 2018 il tribunale di sorveglianza di Roma gli concede i domiciliari nella sua casa di Milano fino al 3 dicembre 2019 quando torna in libertà dopo più di 5 anni.  

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