ROBERTO CANALI
Cronaca

Silvio Berlusconi, la dimora da sogno sul Lario: un desiderio nato da sfollato

Il Cavaliere acquistò Villa Comalcione nel 2012 dall’amico Dell’Utri per ventuno milioni. Quando era bambino la famiglia riparò in provincia di Como e lui andava in gita sul lago.

La dimora da sogno sul Lario  Un desiderio nato da sfollato

La dimora da sogno sul Lario Un desiderio nato da sfollato

Torno (Como)  – Non la più bella, ma di sicuro la più controversa. Tra le dimore da sogno appartenute a Silvio Berlusconi un posto a parte lo merita Villa Comalcione a Torno, sul lago di Como, acquistata l’8 marzo 2012 dall’amico Marcello Dell’Utri. Il rogito di fronte al notaio avvenne in uno dei periodi più turbolenti della parabola politica del Cavaliere: quattro mesi prima, il 12 novembre 2011, si era dimesso, travolto dallo spreed e dagli scandali legati alla vita privata, in particolare l’affaire Ruby.

A Palazzo Chigi c’era Mario Monti che aveva già annunciato la manovra “lacrime e sangue“ e Berlusconi, deluso e amareggiato, si era voluto regalare quella villa, o almeno così aveva raccontato ai giornali, per coronare il sogno che inseguiva da anni di metter su casa su quel lago che aveva frequentato fin da bambino, quando era sfollato con la famiglia in provincia di Como. Ancora amava ricordare quando da ragazzo, insieme al padre e alla madre, veniva in gita al faro di Brunate.

Già nel 2007 il Cavaliere cercò di stabilirsi sul Lario, a Villa Bellinzaghi a Cernobbio, dove per tre anni aveva vissuto una delle stelle del suo Milan, Clarence Seedorf. In quel caso a sbattergli la porta in faccia era stato il proprietario, l’imprenditore tessile Giorgio Fasana, per incomprensioni nate al momento di perfezionare il passaggio di proprietà.

Con l’amico Dell’Utri l’intesa fu immediata e la trattativa molto breve. Addirittura troppo, secondo la Procura della Repubblica di Palermo che per quella compravendita, chiusa a 21 milioni, ipotizzò un’estorsione orchestrata dal senatore nei confronti dell’amico. I diretti interessati hanno sempre smentito, addirittura secondo dell’Utri fu Berlusconi a fare un affare acquistando per “soli“ 21 milioni l’immobile che conta 30 vani e 3mila metri di parco.

Riferendosi a Villa Comalcione sarebbe più corretto parlare al plurale, visto che si tratta di cinque unità immobiliari racchiuse in un’unica proprietà. Oltre alla dimora principale c’è una seconda abitazione su tre piani nonché villette costruite sopra le darsene, ciascuna col pontile d’attracco indipendente, veranda sul lago e terrazza.

Nel parco pure una “casetta sull’albero“ che di piccolo aveva solo il nome. Su due piani, 50 metri quadri con torretta, fu fatta costruire da Dell’Utri per dedicarsi alle sue grandi passioni: la lettura e il birdwatching. Per la sua costruzione l’allora senatore di FI fu condannato dal Tribunale di Como per abuso edilizio. Toccò poi al Cavaliere, che si presentò sul lago con Francesca Pascale e uno stuolo di architetti, rimettere tutto a posto.