Delitto Macchi, respinta l'istanza di ricusazione dei giudici

La Corte d'Appello ha giudicato l'istanza, presentata dal legale della famiglia di Lidia, inammissibile

Stefano Binda in aula a Milano

Stefano Binda in aula a Milano

Milano, 22 luglio 2019 - La prima sezione della Core d'Assise d'appello proseguirà nel processo a Stefano Binda, condannato in primo grado all'ergastolo per l'omicidio di Lidia Macchi, la studentessa di Varese trucidata con 29 coltellate la sera del 5 gennaio 1987, nella zona di Cittiglio.

La quinta Corte d'Appello ha respinto come inammissibile l'istanza di ricusazione del collegio giudicante e di sostituzione integrale dei suoi componenti presentata nell'udienza del 18 luglio dall'avvocato Daniele Pizzi, legale della famiglia Macchi. Secondo Pizzi, fin dalla prima udienza dell'11 luglio, prima di sentire le parti, era stato anticipato che il processo si sarebbe concluso il 24. Sempre secondo il legale, sono state sistematicamente rigettate richieste ed eccezioni presentate dalla parte civile.

In una ordinanza di sei pagine i giudici della quinta d'appello hanno invece ritenuto che nessuna delle circostanze riferite dalla parte civile concretizzasse una "indebita anticipazione" del convincimento dei giudici. Il dibattimento riprenderà mercoledì. 

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