Danilo Coppola estradato in Italia da Abu Dhabi: l’imprenditore deve scontare una condanna a 7 anni per bancarotta

La decisione è stata presa dopo intense attività giuridico-diplomatiche negli ultimi mesi. L’annuncio è arrivato dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che ha espresso “soddisfazione”

Milano, 18 agosto 2024 – Danilo Coppola è stato estradato in Italia: dopo essersi imbarcato questa mattina su un volo partito da Abu Dhabi, l’imprenditore 56enne è atterrato all’aeroporto romano di Fiumicino. L’immobiliarista era stato condannato nel 2022 a sette anni di carcere per bancarotta e ora al suo ingresso in Italia dovrà scontare la pena residua di 6 anni, 2 mesi e 12 giorni. Solo lo scorso maggio le autorità emiratine avevano negato l’estradizione.

L'imprenditore Danilo Coppola
L'imprenditore Danilo Coppola

La soddisfazione del ministro della Gistizia Nordio

Ad annunciare la notizia è stato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che ha espresso “soddisfazione” per l'avvenuta estradizione in Italia di Coppola, dopo la decisione presa dalle competenti autorità giudiziarie e governative degli Emirati Arabi Uniti.

La decisione, si legge in una nota del ministero, è stata assunta dopo intense attività giuridico-diplomatiche negli ultimi mesi, a seguito della visita del Ministro Nordio ad Abu Dhabi nel febbraio scorso: nei colloqui di allora con il Ministro della giustizia emiratino, Mohammed Al Nuaimi, il Guardasigilli "aveva sollevato le diverse richieste di estradizione italiane ancora pendenti, fra cui quella relativa al caso giudiziario di Danilo Coppola, l'imprenditore romano condannato nel 2022 a sette anni di carcere".

“Vorrei esprimere la mia gratitudine al Ministro Al Nuaimi - ha dichiarato il Ministro Nordio - per l’intensa collaborazione che abbiamo sviluppato nell'ambito del trattato bilaterale di estradizione: nei prossimi giorni gli parlerò per ringraziarlo personalmente. Questo sviluppo positivo nella cooperazione giudiziaria con gli Emirati Arabi Uniti dimostra che per noi non può esservi nessuna impunità per chi commette crimini in Italia e cerca rifugio all'estero".

Le condanne e l’arresto

L'immobiliarista era stato arrestato ad Abu Dhabi lo scorso dicembre su mandato d'arresto internazionale emesso dall'ufficio esecuzione della procura di Milano per scontare un residuo pena di 6 anni, 5 mesi e 12 giorni della condanna definitiva a 7 anni per il fallimento del Gruppo Immobiliare 2004, e delle società Mib Prima e Porta Vittoria. Quando è stato fermato, risultava essere latitante da oltre un anno. Dopo poco più di quattro giorni dall'arresto, gli Emirati avevano deciso di rilasciarlo, come aveva spiegato il suo legale, l'avvocato Gaetano De Perna: “È tornato libero ed è stato stabilito che non è necessaria per lui la custodia cautelare in attesa dell'eventuale procedimento di estradizione”. Sull’imprenditore, pende anche un’altra sentenza di condanna (non ancora passata in giudicato) a 2 anni e 8 mesi, sempre per una bancarotta legata all’inchiesta su Porta Vittoria. 

Coppola ha fatto parte della cosiddetta banda dei “furbetti del quartierino”, ovvero un gruppo di immobiliaristi che a metà degli anni Duemila avevano tentato la scalata di banche – tra cui Antonveneta e Bnl – e aziende del mondo dell’editoria, in una stagione di scandali finanziari passata alle cronache come “Bancopoli”. Da 16 anni l’imprenditore ha a che fare con la giustizia italiana e questo per lui non è stato il primo arresto.