Coronavirus, il sindaco Sala: "No alla didattica a distanza per le scuole superiori"

Il primo cittadino di Milano contro l'ordinanza regionale: "Sono molti i sindaci contrari, oggi videoconferenza con il governatore lombardo Attilio Fontana"

Giuseppe Sala

Giuseppe Sala

Milano, 22 ottobre 2020 - E’ di ieri l’ordinanza firmata dalla Regione Lombardia che introduce, a partire da oggi e fino al 13 novembre, dalle 23 alle 5 il coprifuoco. Nella stessa ordinanza è stato inserito l’obbligo di didattica a distanza per i soli istituti superiori e a tal proposito, il sindaco di Milano Beppe Sala, intervenuto su Rtl 102.5, ha voluto manifestare la propria contrarietà: “Quest’ordinanza di ieri uscita noi sindaci l’abbiamo vista, ma siamo rimasti concentrati sul tema del coprifuoco e non eravamo a conoscenza del tema didattica a distanza per le scuole superiori – ha detto Sala, spiegando che per questo motivo oggi alle 13, i sindaci incontreranno in videoconferenza il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana - non ha senso una previsione di questo tipo, bisogna alternare presenza in aula e didattica a distanza in tutti i gradi d’istruzione. Siamo contrari alla sola didattica a distanza per le scuole superiori e ci opporremo”. 

Sono molti i sindaci contrari alla decisione di Regione Lombardia, sia di centrosinistra che  di centrodestra ha voluto precisare il primo cittadino del capoluogo lombardo, “perché quella della scuola non è una questione politica. Non si può chiudere adesso, la scuola deve essere l’ultima a chiudere, nessuno ha la sfera di cristallo e vedremo come andrà, ma ci vuole buon senso”. A prendere posizione su Facebook, il primo cittadino di Bergamo, Giorgio Gori: "Con l'ordinanza emanata ieri si prevede che le lezioni per le scuole superiori siano svolte totalmente a distanza. In realtà questo provvedimento non è stato concordato con i sindaci. C'è stato forse un malinteso". Ma anche Emilio Del Bono da Brescia: "La parte dell'ordinanza regionale relativa alla sospensione della didattica in presenza per i ragazzi delle superiori a partire da lunedì 26 ottobre non è stata concordata con i sindaci delle città capoluogo. Il testo originario faceva convivere la didattica a distanza con quella in presenza". La pensa allo stesso modo il sindaco di Mantova Mattia Palazzi: "Le lezioni vanno garantite in classe il più possibile. E' sbagliato imporre la didattica a distanza per le scuole superiori, a maggior ragione oggi che il Governo ha stanziato 360 milioni di euro in più per il trasporto scolastico".

Sala ha poi proseguito: "Qui bisogna conciliare la fretta nel fare le azioni con la comunicazione, prima di parlare agli italiani bisogna veramente condividere le cose". E fa un esempio con il Dpcm varato domenica scorsa dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dove è riconosciuta ai sindaci la facoltà di adottare ordinanze per la chiusura di strade e piazze con il fine di evitare assembramenti. “Prima di parlare agli italiani bisogna condividere le cose. Rispetto molto il premier Conte, ma l’idea di scaricare sui sindaci la chiusura di piazze e vie senza che i diretti interessati lo sapessero è sbagliata – ha spiegato il primo cittadino di Milano - non tanto per la responsabilità data ai sindaci, ma per la complicazione che ne deriverebbe. Tali misure vanno prima verificate con chi gestisce il territorio e deve far funzionare le cose quotidianamente”.

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