
Andrea Nuzzo, 28 anni
"Mio papà aveva una concessionaria di auto usate: ho iniziato ad affacciarmi alle piattaforme di compravendita per curiosità". Per Andrea Nuzzo, 28 anni, libero professionista, la “second hand“ è affare di famiglia.
Come si è interessato?
"Cercando articoli che faticavo a trovare in negozio. A 18-19 anni vendevo per pagarmi la vacanza, oggi invece acquisto più che vendere".
È cambiata anche la merce che compra?
"Privilegiavo tecnologia e collezionismo, oggi abbigliamento e casa, compreso l’arredo".
Quanto incide il desiderio di risparmiare?
"L’attenzione al prezzo c’è: ho acquistato un aspirapolvere a 150 euro, nuovo costava 490. In generale, il carovita ha dato un impulso a un processo di crescita del mercato dell’usato che già esisteva".
Scelta etica?
"Sì, i giovani sono sensibili a questo cambiamento".
È mai stato truffato?
"Hanno tentato con un paio di auricolari senza fili contraffatti. Il prezzo era molto basso".
Come si tutela? C’è un decalogo?
"Bisogna spendere un po’ di tempo nella ricerca, controllare le recensioni e privilegiare chi ne ha tante, positive e negative. Consiglio di chiedere il numero di telefono: se si rifiutano è un campanello d’allarme. Tutte le piattaforme di vendita dell’usato offrono la possibilità di confrontarsi nella piattaforma: attenzione a chi chiede link esterni per il pagamento. Se possibile meglio concludere la compravendita con un incontro". L.B.