M.V.
Cronaca

Furto d’identità per incassare un (lauto) assegno: "Il cliente allo sportello diverso dalla foto"

Milano, il furbetto individuato all’ufficio di via Novara: “Il rischio di rimanere coinvolti in una truffa riguarda infatti tutti e non va sottovalutato”. Online un vademecum delle Poste per evitare di finire nella rete dei raggiratori

Giuliano Grigoletto direttore dell’ufficio postale di via Novara ha avvisato le forze dell’ordine (Salmoirago)

Giuliano Grigoletto direttore dell’ufficio postale di via Novara ha avvisato le forze dell’ordine (Salmoirago)

Milano – "Un giorno si è presentato un cliente a versare un assegno dal valore cospicuo, frutto del rimborso di un’assicurazione. E il conto in cui stava versandolo era di recentissima apertura. Insomma, lo aveva aperto il giorno precedente. Qualcosa non quadrava e ho voluto vederci chiaro". Comincia così il racconto di Giuliano Grigoletto, che è direttore dell’ufficio postale 96 in via Novara. Il suo sospetto si è rivelato fondato, perché dopo aver allertato la Polizia Postale che ha svolto gli accertamenti, è affiorato un caso di furto d’identità.

"In sostanza, l’assegno era sì intestato a un cliente ma la persona che lo stava versando era un’altra. E ce ne siamo accorti perché, controllando tutta la documentazione, abbiamo notato che la foto utilizzata per aprire la Postepay era di una persona con tratti somatici diversi da quelli dell’uomo che si era presentato allo sportello poco prima. Con tutta probabilità era riuscito a sottrarre l’assegno al legittimo proprietario e stava versandolo su un conto aperto apposta". Quindi le Poste hanno subito bloccato l’importo dell’assegno, restituendo poi i soldi all’intestatario reale che è stato contattato dagli operatori. "Mentre la polizia ha proseguito le indagini per denunciare il truffatore, che nel frattempo aveva lasciato l’ufficio postale", conclude il direttore.

"Il rischio di rimanere coinvolti in una truffa riguarda infatti tutti e non va sottovalutato – spiega Poste Italiane in una nota – anche perché spesso le frodi vengono messe in atto da veri “professionisti” che fanno leva sulla buona fede dei cittadini e utilizzano diversi metodi per ingannare le possibili vittime come, ad esempio, fingere di telefonare per conto di enti pubblici". Ed è anche grazie ai clienti che hanno chiesto aiuto dopo essere stati contattati da truffatori, che l’azienda ha stilato un vademecum indicando alcuni consigli per evitare sorprese.

Ecco quali: intanto, "imparare a riconoscere la provenienza di e-mail, sms e telefonate fraudolenti" che hanno una grafica simile a quella delle aziende reali ma spesso si tratta di “cloni“. Verificare anche che il mittente sia realmente chi dice di essere e che non si finga qualcun altro. Poi "non avere fretta", quindi ignorare il problema che viene sollevato e non seguire le direttive che vengono date (quindi non cliccare su link né compilare moduli). Ancora, "fare attenzione alle proposte vantaggiose e alle promesse di denaro o guadagni facili", perché sono le esche che fanno più gola.

Poi "verificare le pagine web su cui si effettuano i propri acquisti e usare cautela nella gestione di dati, informazioni e documenti personali". Ancora, "mantenere software e password aggiornati". Su www.poste.it/come-difendersi-dalle-truffe.html ci sono altri consigli. In primis, non fidarsi di chi chiede di condividere dati e codici personali, dati delle carte di pagamento o i codici di sicurezza. "A nessuno sarà mai richiesto di disporre transazioni di qualsiasi natura paventando falsi problemi di sicurezza".