LAURA LANA
Cronaca

Cologno, crisi Siae. I lavoratori tornano a scioperare: "La situazione è drammatica"

Delocalizzazione della produzione sempre più vicina per l'azienda di via Buonarroti, dove 150 addetti sono stati dichiarati in esubero

La manifestazione dei lavoratori

La manifestazione dei lavoratori

Cologno Monzese (Milano), 4 aprile 2024 – Sono tornati a scioperare nella mattina e nella sera di oggi, giovedì 4 aprile, i lavoratori di Siae Microelettronica e della controllata SM Optics. L’azienda, leader nel settore delle telecomunicazioni, da mesi vive una crisi che non accenna a risolversi. “Anzi, la situazione sta drammaticamente peggiorando – rivela Giorgio Pontarollo della Fiom -. Tutti gli annunci della dirigenza si sono rivelati vani: nessun piano industriale è mai stato consegnato e nessuna iniezione di capitale è stata effettuata”.

Neanche quella che sarebbe dovuta arrivare dal passaggio di SM a un gruppo francese. “Ci avevano detto che la vendita era praticamente cosa fatta lo scorso autunno. Poi l’hanno ripetuto a dicembre. Poi mancava solo una due diligence e siamo arrivati ad aprile senza nessuna transazione – spiega il sindacalista -. Questo porta due problemi: la mancata messa in sicurezza dei 120 lavoratori di SM, che almeno avrebbero avuto continuità professionale e salariale passando a un'altra società, e il crollo del pilastro della ricapitalizzazione di Siae, che doveva avvenire proprio con le risorse di questo passaggio di proprietà”.

Nei mesi scorsi, l’azienda aveva già annunciato 140 esuberi in Siae sui quasi 700 dipendenti. “Quella dichiarazione non è stata ritirata. Dobbiamo ora contare anche i 120 di SM, già non considerati strategici dalla dirigenza, tanto che sta provando a cedere quel comparto? In un contesto già critico, l’ombra della delocalizzazione della produzione in Cina si fa sempre più vicina”.

Che la situazione non stia migliorando lo dimostra anche il mancato pagamento dell’ultimo stipendio. “A Natale senza 13esima e a Pasqua senza stipendio. Dovrebbe arrivare, in ritardo, entro il 10 aprile, ma è sempre un’incognita”. Davanti ai cancelli di via Buonarroti, i lavoratori sono scesi in strada, per l’ennesima volta, con gli striscioni. A metà mese scadrà anche il contratto di solidarietà per gli addetti di Siae, mentre per i lavoratori di SM Optics si sta già discutendo l’ultima tranche di cassa integrazione.

Un cuscinetto, quello degli ammortizzatori sociali, che scongiurerebbe almeno per altri mesi i licenziamenti collettivi e darebbe altro tempo per entrare nel vivo della trattativa e trovare una soluzione. Personale e sindacato ribadiscono l’appello alle istituzioni. In Regione ci sono già stati due incontri al tavolo di crisi e il Pirellone si è impegnato anche nell’apertura di un percorso ministeriale. “Siae ha iniziato un’interlocuzione con Invitalia (l'agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa di proprietà del ministero dell'Economia, ndr) e noi vogliamo capire con quali finalità. Dal Pnrr stimano di ricevere in 3 anni 150 milioni di euro. Ecco, tutti i livelli istituzionali devono vigilare perché questi fondi non vengano presi nonostante i licenziamenti. Altrimenti, il rischio è che si investa un milione a esubero – conclude Pontarollo -. Non si possono usare i soldi pubblici per smantellare una fabbrica. Alla politica e alle istituzioni chiediamo di sostenere un polo di ricerca e sviluppo industriale, che può ancora essere strategico nel sistema Paese”.