NICOLA PALMA
Cronaca

CityLife dal boato all’effetto domino sul tetto del grattacielo: così la ‘corona’ rossa si è piegata a 192 metri d’altezza. “Temperature fino a 70 gradi”

Milano, cedimento dell’insegna Generali sullo ‘Storto’ (la torre progettata da Zaha Hadid): indagine per crollo colposo. La pista dell’effetto caldo sulla struttura che sorregge i pannelli rossi. Posizionati tiranti e puntelli per mettere in sicurezza la vetta

L’insegna accasciata sulla torre Generali di Citylife

L’insegna accasciata sulla torre Generali di Citylife

Milano – All’alba, la ragnatela tridimensionale di tubi e nodi si è parzialmente ripiegata su se stessa. Un improvviso cedimento meccanico ha innescato l’effetto domino, levando la terra sotto i piedi a una delle maxi insegne marchiate Generali. A quel punto, la struttura è venuta giù, ormai priva di sostegni a supportarne il tonnellaggio, e si è sdraiata a 192 metri di altezza, sulla parte esterna del tetto di uno dei tre grattacieli che dominano CityLife.

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Un gigantesco collage di pannelli rossi, 15 metri per 75, coricato in cima al grattacielo da 44 piani progettato dall’archistar Zaha Hadid, ribattezzato ‘Lo Storto’ dopo l’inaugurazione del 2019 e sede degli uffici milanesi della compagnia di assicurazioni. “Abbiamo sentito un forte boato”, raccontano i cuochi del ristorante Da Vittorio e le guardie giurate che presidiano il complesso residenziale nato sulle ceneri della Fiera.

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Un rumore fortissimo, nel silenzio di una Milano ancora sonnecchiante. Per fortuna, lo scenario più drammatico, che faceva temere che l’impianto potesse precipitare, è stato subito scongiurato: anche nel caso in cui si fosse staccato del tutto, sarebbe rimasto in quota. In ogni caso, l’allarme è scattato immediatamente, generando la reazione altrettanto istantanea di vigili del fuoco e polizia locale: l’area sottostante, la piazza centrale che si estende all’ombra del palazzo di Generali (off limits per i duemila dipendenti, a casa in smart working) e dei due edifici gemelli (’Il Dritto’ di Allianz griffato Arata Isozaki e ’Il Curvo’ messo su carta millimetrata da Daniel Libeskind e quartier generale di Pwc), è stata transennata; per le stesse ragioni, sono rimasti chiusi il centro commerciale e la fermata Tre Torri della M5.

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Perché l’insegna delle Generali sulla Torre Hadid si è inclinata. C’entra il super caldo di questi giorni?

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Sin dai primi minuti, la domanda più gettonata è diventata: perché è successo?  Per rispondere a questo interrogativo, la Procura aprirà un’inchiesta per crollo colposo, così da poter disporre tutti gli accertamenti tecnici. Nelle ultime ore, e in particolare in quelle che hanno preceduto il cedimento, non è stato registrato vento forte. Vanno d’altro canto evidenziate le elevatissime temperature che da giorni surriscaldano la metropoli: possono aver giocato un ruolo? Presto per dirlo, anche se la questione legata in generale alla rapidità dei cambiamenti climatici potrebbe diventare più di una suggestione.

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“La struttura è totalmente esposta ai raggi del sole, o meglio: con il movimento del sole, c’è un parte sempre al sole e una parte in ombra, alcune zone arrivano a 70 gradi e altre a 30 – ragiona Gianpaolo Rosati, ordinario di Tecnica delle costruzioni al Politecnico –. Gli elementi che compongono la struttura sono tesi e compressi, non sono liberi nello spazio, ma condizionati dai loro vicini. Con il caldo si allungano, col freddo si accorciano. Se sono liberi nello spazio non succede nulla. Se sono vincolati tra loro, come potrebbe essere in questo caso, non possono allungarsi e vengono sottoposti a ulteriori sollecitazioni e sforzi”.

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In attesa dell’esito delle indagini, si lavora per far sì che a CityLife tutto torni presto alla normalità. O quasi. L’intervento di messa in sicurezza dell’insegna e di ciò che la circonda, così da cautelarsi pure in caso di eventi atmosferici particolarmente impattanti, è stato portato a termine in serata dagli specialisti del Nucleo speleo-alpino-fluviale dei vigili del fuoco e dai tecnici di una ditta specializzata: sono stati posizionati tiranti e puntelli per bloccare la struttura. Per riaprire piazza e centro commerciale, bisognerà aspettare i prossimi giorni, quando il piano d’azione studiato dagli strutturisti farà raggiungere un livello di sicurezza ancor più elevato. Poi toccherà alla fase tre, che potrebbe prevedere lo smontaggio della struttura.

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