Approda a Milano l’inchiesta sul caso Balocco. La Procura di Cuneo ha trasmesso a quella di Milano i propri atti d'inchiesta sulle presunte truffe attribuite all’influencer Chiara Ferragni, dopo la decisione della Procura generale della Cassazione che ha risolto il conflitto di competenza in favore del capoluogo lombardo. Ora l'aggiunto Eugenio Fusco e il pm Cristian Barilli, assieme al nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza, si concentreranno sull'analisi della documentazione già acquisita e valuteranno se prenderne altra. Un lavoro che richiederà almeno un altro mese.
Solo alla fine, e presumibilmente a partire dal prossimo marzo, saranno inviati gli inviti a comparire per gli interrogatori degli indagati, tra cui appunto l'imprenditrice digitale e influencer Chiara Ferragni, il manager Fabio D'Amato e i legali rappresentanti di Balocco e Dolci Preziosi. Prima delle convocazioni l'inchiesta andrà avanti sotto traccia. Nel senso che gli investigatori dovranno raccogliere altro materiale, come i contratti, querele sottoscritte da singoli consumatori e altra documentazione, e tracciare anche il flusso del denaro incassato per i prodotti venduti e per i cachet versati all’influencer.
Le Fiamme Gialle elaboreranno quindi una relazione in cui metteranno nero su bianco l'esito dei loro accertamenti ed analisi. Si prevede che per questa attività sia necessario almeno un mese, se non più. Dopo di che dovrebbero essere notificati gli inviti a comparire per sentire la versione degli indagati