
L’episodio ha scatenato reazioni, il video è stato girato dai residenti .
"Quando ho visto le foto mi si è gelato il sangue nelle vene". Ieri, Paola Colombo è stata avvisata in tempo reale della pericolosa bravata di un gruppo di ragazzini che si sono arrampicati sul tendone del parco Trabattoni "correndo un pericolo enorme". Le immagini le sono state inviate da una residente, spaventata da quel che sarebbe potuto succedere, e che ha immortalato la scena inviandole alla sindaca di Cernusco, dopo aver avvisato le forze dell’ordine.
Da qui l’appello della prima cittadina ai giovanissimi. "Abbiamo avuto tutti la vostra età e abbiamo fatto le nostre stupidaggini, ma questa oltrepassa i limiti di un gioco sciocco che in un attimo può trasformarsi in tragedia. Non mettete a repentaglio le vostre vite o quelle degli altri, divertitevi, avete il diritto di farlo, ma non in questo modo". L’episodio ha scatenato reazioni, "c’è anche chi, purtroppo, si è preoccupato dei danni al tendone, una struttura fissa, è il palco del Parco per spettacoli e iniziative. Io – sottolinea Colombo – non ci avevo neanche pensato. La mia prima preoccupazione è stata per l’incolumità della comitiva e per i loro genitori, magari impegnati al lavoro, ignari di quel che stava succedendo. Non sarebbe la prima volta che accade, così mi hanno raccontato, il rimedio, però, non può essere il presidio non stop, credo che il gesto sia frutto di ingenuità Un’ingenuità, però, che può costare la vita e che quindi va controllata in qualche modo". Il punto più alto della tensostruttura "è ad almeno sei metri da terra - spiega la prima cittadina – cadere da lì vuol dire essere spacciati". "Ho denunciato in pubblico l’accaduto perché voglio responsabilizzare tutti e anche spiegare che in casi come questi va lanciato l’allarme al 112. Senza indugio".
Le intemperanze dei ragazzi nella zona del parco Trabattoni andrebbero avanti da tempo, "gli abitanti parlano di lanci di frutta e verdura contro le palazzine, ma non so se dello stesso gruppetto arrampicato sul tendone. Il mio è un appello di cuore, da mamma, come amministratrice mi sento disarmata". Che fare? "Serve un grande sforzo corale, famiglie, educatori, istituzioni. Dobbiamo ascoltare e sconfiggere la noia avvertita dai ragazzi, il sentimento in cui maturano certe pensate. Anche se in questo caso non credo che un progetto di animazione avrebbe fatto cambiare idea ai protagonisti".