
Tre annegati in dieci giorni, i Comuni chiedono interventi più efficaci: sulle spiagge arrivano i salvagenti
L’inizio dell’estate segnato dalla tragedia, su rischio annegamenti e controlli fluviali si passa subito all’azione: un i ncontro in Prefettura la scorsa settiman a, la richiesta di un tavolo allargato a comuni, soccorritori e forze dell’ordine, e in generale a gruppi e associazioni potenzialmente da coinvolgere, che potrebbe essere convocato entro una decina di giorni. Intanto, sulle sponde e le spiagge cassanesi maggiormente a rischio "tuffo proibito" sono comparse le prime quattro postazioni con salvagente: spiaggia del Pignone, "punta" dell’Isola Borromeo, lungo canale del Linificio. Teatro, quest’ultimo luogo, dell’ultimo tragico annegamento a Cassano, quello del diciassettenne moldavo Serghei, "Sergiu", Fortuna. Dopo l’episodio il sindaco Fabio Colombo aveva inviato una lettera alla Prefettura: conclamati il rischio per l’incolumità pubblica e l’impossibilità per i Comuni, a Cassano come altrove, di far fronte ai controlli con le risicate risorse delle polizie locali, vi si chiedeva un supporto, senza escludere l’impiego di uomini delle forze armate. La questione ha trovato posto la scorsa settimana in una riunione del comitato per l’ordine e la pubblica sicurezza convocato in Prefettura. E sempre in Prefettura, venerdì, il sindaco ha incontrato il vicario prefettizio Massimo Signorelli.
"Ho esposto quello che è il nostro gravissimo problema - così Colombo - , quello delle risorse umane. Sulle sponde fluviali abbiamo sostituito e potenziato la cartellonistica che ricorda i divieti di balneazione. Pensiamo a un rinforzo della convenzione con i sommozzatori di Treviglio. Impieghiamo tutte le risorse umane possibili. Ma ci devono dare una mano. Da soli non possiamo farcela".
Il tavolo. "Sarà convocato entro una decina di giorni. Ho chiesto che sia allargato agli altri comuni d’area, con cui, seppure vi siano delle differenze, condividiamo la situazione di rischio, e a tutti i possibili attori di un progetto condiviso". I salvagente. "Sono una misura che può avere la sua utilità. Chiaro, non deve passare un messaggio fuorviante: li abbiamo pensati a beneficio di chi sia vittima di incidenti o involontarie situazioni di difficoltà, non di chi si tuffa in acqua nonostante i divieti.
Detto ciò, una misura di sicurezza in più". Troppe tragedie in poco tempo. Solo il 12 giugno, a scuola appena finita, la morte a Concesa del sedicenne italo sudanese Abdel Elsarag, scomparso dopo un tuffo nel naviglio nei pressi del santuario. Tre giorni dopo, a Cassano d’Adda, il tragico salto nel canale del Linificio di Serghei Fortuna, diciassette anni, trascinato via dalla corrente sotto gli occhi degli amici. Venerdì pomeriggio la morte nell’Adda del quarantenne Florin Banu, inghiottito dal fiume a ridosso del ponte fra Vaprio e Canonica.