Baranzate (Milano), 3 aprile 2024 - L’ipotesi più probabile è che la donna, confusa e smarrita, abbia imboccato un sentiero in direzione di Baranzate per tornare a casa e che sia caduta nel canale a causa di un malore o dopo aver inciampato nei rovi. Certo è che sul corpo non ci sono evidenti segni di violenza e il medico legale esclude, al momento, che la donna sia stata vittima di un’aggressione. Sarà forse l’autopsia a chiarire le cause del decesso di Rita Trevisan, l’86enne di Baranzate scomparsa da casa lo scorso 4 febbraio e ritrovata ieri pomeriggio sulla sponda del canale che attraversa un’area verde tra via Coppi e via Milano a Bollate.
A chiamare i carabinieri è stata una residente di una palazzina che affaccia sul corso d’acqua. Il corpo era a faccia in giù. Rita indossava il giaccone bordeaux, sotto il corpo c’era la borsetta, all’interno portafogli e documenti. I carabinieri della compagnia di Rho hanno riconosciuto la donna proprio da questi dettagli.
Rita potrebbe essere caduta in un altro punto e il suo corpo essere stato trasportato lì dopo le abbondanti piogge di questi giorni che hanno ingrossato i fiumi.
La zona è compatibile con il tragitto che Rita potrebbe aver percorso quella domenica pomeriggio, intorno alle 16, per recarsi da Baranzate a far visita alla cugina che abita in via Confalonieri a Bollate. E probabilmente quella potrebbe essere anche la strada percorsa per tornare indietro. Ma a casa Rita non è mai tornata.
Sono stati i figli Roberto e Marco Zara, il giorno dopo, ad accorgersi che la mamma non era rientrata e presentare denuncia ai carabinieri. Dopo quasi due mesi dalla scomparsa, ieri la svolta nelle indagini. La telefonata nel primo pomeriggio, l’arrivo in via Milano dei carabinieri, vigili del fuoco e dei figli che hanno atteso ore prima di avere la certezza che fosse la loro mamma. La conferma è arrivata pochi minuti prima delle 17.
"Ci hanno detto che è nostra madre, speriamo solo sia stato un incidente come sembra, sarà l’autopsia a darci la conferma – racconta il figlio Roberto –. Gli inquirenti faranno il loro lavoro e nei prossimi giorni ci diranno cosa è successo. Forse la mamma si è smarrita tornando a casa, probabilmente era disorientata ed è finita nell’area boschiva, poi non è stata più capace di ritrovare la strada. Proprio il giorno della scomparsa ero passato di qua con mio fratello, avevamo controllato anche nei canali limitrofi, abbastanza impraticabili, ma asciutti. Mai avremmo pensato che potesse arrivare fino a qui".
La zona era stata controllata più volte dalle forze dell’ordine anche con droni, elicotteri e cani molecolari. Ma con esito negativo. Fino a ieri pomeriggio. "Avevo pensieri molto più agghiaccianti ma spero proprio di essermi sbagliato e che invece sia stato purtroppo un incidente in una passeggiata fatale. Comunque nei prossimi giorni ci faranno sapere se ci sono state altre evidenze, spero di sbagliarmi, anche per chiudere un capitolo e stare più sereni tutti quanti".