
La catena di ristoranti ha dovuto gettare la spugna dopo l’accumularsi dei debiti
Milano – Si profila un passaggio di mano, con una cessione dell’intero ramo d’azienda o una vendita “spezzatino“ dei singoli punti vendita considerati come ramo autonomo, per Burgez, il "fast food più irriverente del mondo". Un salvataggio, con capitali freschi in grado di portare avanti e rilanciare l’attività, dopo che il Tribunale fallimentare di Milano ha dichiarato l’apertura della liquidazione giudiziale della società con sede in viale Vittorio Veneto 28 fondata dal vulcanico imprenditore e scrittore Simone Ciaruffoli. Una procedura che sostituisce il fallimento e permette di vendere i beni dell’impresa per saldare i creditori garantendo una soluzione ordinata della crisi. Operazione che avrebbe già incontrato l’interesse di alcuni potenziali acquirenti.

La gestione della procedura di vendita, sotto la regia della curatrice, l’avvocata Francesca Monica Cocco, è stata affidata dal Tribunale ad Astebook Srl, società specializzata nella valorizzazione e dismissione di asset complessi in ambito giudiziale e concorsuale. In questa fase, quindi, vengono raccolte le manifestazioni d’interesse, da sottoporre poi al vaglio del curatore.
"L’azienda Burgez, nota al pubblico per il suo posizionamento dirompente nel mercato della ristorazione urbana e per la comunicazione provocatoria e distintiva – spiega Astebook in una nota – ha sviluppato negli anni una rete di punti vendita nelle principali città tra cui Milano, Roma, Torino, Bologna e Verona. La struttura dell’invito ad offrire consente di partecipare alla procedura in modalità flessibile". Le offerte potranno riguardare l’intero ramo d’azienda, singoli locali oppure solo il marchio Burgez e lo slogan registrato “Try not to come back if you can Burgez”, entrambi marchi Ue validi fino al 2029.