Bollettino Coronavirus Milano: casi in aumento, 3.302 nuovi contagi

A Milano città incremento giornaliero di 1.266. Migliora il rapporto casi-tamponi, che scende al 20,8%

Domenica da zona rossa: piazza Duomo deserta

Domenica da zona rossa: piazza Duomo deserta

Milano, 15 novembre 2020 - "Cominciamo a vedere l'effetto delle prime misure" prese per cercare di arginare la diffusione del Covid-19. E' la posizione di Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e componente del Cts, in merito alla quadro della pandemia in Italia.  Anche oggi in Lombardia si registra un calo dei nuovi positivi: 8.060 (ieri 8.129), pure con un lieve aumento dei tamponi: 38.701 quelli processati nelle ultime 24 ore, contro i 35.550 di ieri. Preoccupa il dato relativo ai decessi, che oggi fanno registrare il dato più alto dall'inizio della seconda ondata: 181 morti in 24 ore, ieri erano 158.  Anche oggi è la provincia di Milano a essere prima per nuovi casi giornalieri: 3.302 nella Città metropolitana, 1.266 dei quali nel capoluogo. Ieri nel Milanese si erano registrati 2.895 casi di coronavirus, di cui 1.082 nella città di Milano. Numeri in aumento, ma da considerare alla luce dei test molecolari effettuati: cala di due punti infatti il rapporto positivi-tamponi, oggi al 20,8%, contro il 22,8% di ieri. 

Bollettino Covid Lombardia di domenica 15 novembre

Dalla lettura dei dati delle ultime settimane si delinea la geografia della diffusione del virus: a essere stata particolarmente colpita dalla seconda ondata del virus è la macroarea che comprende il Milanese, la vicina Brianza, Varese e Como. Oggi dopo la Città Metropolitana il maggior numero di nuovi casi si è registrato a Monza e Brianza (1.140), seguita da Varese (684). Incremento significativo anche a Brescia (644) e Pavia (465). I positivi giornalieri a Como sono 425. A seguire si trovano la provincia di Bergamo (354), di Lecco (329) e di Mantova (214). Aumento a tre cifre anche a Lodi (149), più contenuti a Sondrio (92) e Cremona (82). 

Covid Lombardia: i dati di domenica 15 novembre

Obiettivo zona arancione

Secondo Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza Milano e Napoli sarebbero dovute diventare zona rossa a inizio ottobre, ben prima del Dpcm, perché "questo è un virus rapidissimo, specializzato a diffondersi, servono risposte rapide e non dopo 2-3 settimane". Anche se la situazione è ancora fortemente critica, soprattuto per quanto concerne il fronte ospedaliero, va detto che qualche segnale di miglioramento inizia a vedersi anche in Lombardia e nelle aree più colpite. L'indice di contagio Rt è passato da 2 (registrato a fine ottobre) a 1,5 a livello regionale, mentre a Milano è sceso all'1,3-1,2. Un "bellissimo segnale d’incoraggiamento" secondo gli epidemiologi. Con queste "carte" in mano la regione si appresta ad affrontare una settimana decisiva per sperare in un alleggerimento delle misure, passando dalla zona rossa a quella arancione. Un'ipotesi complessa ma non un miraggio alla luce dell'arancione “tecnico” assegnato dal monitoraggio della cabina di regìa ministero della Salute-Iss.

Allentamento misure: sono giorni decisivi

Come ricordato dallo stesso Fontana una decisione potrà essere presa solo al termine della prossima settimana: il meccanismo del Dpcm varato dal premier Conte, che ha portato a una Italia distinta per colori, prevede che quando una regione finisce in una fascia di rischio non possa uscirne prima di 15 giorni. Nel frattempo la città ha vissuto il suo secondo week-end di lockdown. Rispetto a sette giorni fa, complice anche il clima più freddo e la giornata uggiosa, Milano è apparsa più vuota e silenziosa, senza l'assalto ai parchi ha caratterizzato (con qualche polemica) il precedente fine settimana. 

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