NICOLA PALMA
Cronaca

Bimba rapita dalla madre, così è stata nascosta per 11 anni a Valencia: vita da recluse e pacchi dall’Italia

Carlotta Morri arrestata in Spagna con l’accusa di sottrazione dei minori. Nei guai anche il nuovo compagno, ai domiciliari la nonna. Ora il padre potrà rivedere la ragazzina: l’ultimo incontro nel 2014

Ora Andrea Palermo potrà finalmente riabbracciare la figlia che non vede dal 2014

Ora Andrea Palermo potrà finalmente riabbracciare la figlia che non vede dal 2014

Milano, 5 giugno 2025 – 16 agosto 2014, una tale Jenny Bazzichi denuncia a Bologna il furto della borsa: all’interno c’erano patente, carta d’identità e cellulare. Il 22 aprile 2015, la stessa donna fa lo stesso a Valencia, ma stavolta dice che nella borsa c’era il documento della figlia M.A.

Per la polizia locale, la persona che ha presentato entrambe le querele è Carlotta Morri: la quarantenne milanese lo avrebbe fatto per ottenere gli atti sostitutivi che hanno consentito a lei e alla figlia di muoversi liberamente in Italia e in Spagna sotto falso nome. Sì, perché nel 2015, stando a quanto emerso dalle indagini dei ghisa dell’Unità tutela donne e minori, la donna è espatriata con la piccola M., che all’epoca aveva appena 4 anni e che oggi non ne ha ancora compiuti 14. Il motivo? Impedire al padre Andrea Palermo di vedere la figlia. L’uomo, però, non si è mai arreso: nel 2023 si è rivolto ai vigili dell’Unità tutela donne e minori, che hanno subito avviato l’inchiesta per rintracciare l’adolescente; e nei mesi scorsi ha rilasciato interviste a quotidiani e tv, provocando (intercettazioni alla mano) ansia e panico nella donna ora accusata di sequestro di persona e sottrazione internazionale di minore.

Ieri mattina la chiusura del cerchio. La quarantenne avrebbe provato per l’ultima volta a dribblare il blitz dei ghisa (coadiuvati nell’ultima fase dai carabinieri del Nucleo investigativo), portando i figli (M. e il fratellino) in autobus a Barcellona: è stata presa in Catalogna. Stesso destino per il nuovo compagno, il cinquantenne Giovanni Azzoni, che viveva con lei nella penisola iberica e che nel corso degli anni avrebbe tenuto i contatti con i legali italiani di Morri, cercato alloggi alternativi per nascondere madre e figlia e procurato alla donna utenze telefoniche intestate a prestanome. In contemporanea, gli agenti si sono presentati in uno stabile in zona Centrale: lì vivono la madre della quarantenne, Lorena Taddei, e il secondo marito Roberto Cavaglià. Quest’ultimo è stato bloccato proprio nello stabile in cui la moglie gestisce un laboratorio di gioielli artigianali, mentre lei è stata rintracciata a Lido di Camaiore, in Versilia.

Le prime puntate di una telenovela infinita rimontano alla fine del 2011, quando Morri e Palermo si separano, subito dopo la nascita di M. Il 27 marzo 2012, il Tribunale dispone l’affidamento della neonata a entrambi i genitori, “con collocamento prevalente presso la madre e ampia facoltà di incontro con il padre”.

Tra il 2 dicembre 2012 e il 18 febbraio 2013, Palermo denuncia più volte la ex per inosservanza del provvedimento, nonché per diffamazione e calunnia. Lei replica con le accuse di maltrattamenti, stalking e violenza sessuale, archiviate a fine 2013. Nel frattempo, l’uomo si è già rivolto nuovamente ai giudici per riferire che non vede la figlia da mesi; e il 2 gennaio 2014 il Tribunale dispone l’affidamento al Comune “con collocamento presso la madre”; inoltre autorizza la donna a mantenere riservato l’indirizzo e regolamenta gli incontri tra la piccola e il papà in uno spazio neutro (l’unico va in scena il 27 luglio 2014). Morri e la figlia spariscono nel nulla: si trasferiscono in Spagna, anche se probabilmente tra 2023 e 2024 si spostano in Francia (fanno riflettere a tal proposito i sei viaggi in aereo della nonna da Linate a Parigi). Arrivano le condanne per la madre in fuga: nel 2016 per mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice e per sottrazione di minore; nel 2017 per calunnia nei confronti di Palermo. Passano gli anni, ma l’imprenditore non abbandona la speranza di riabbracciare la bambina. La denuncia del 2023 innesca gli specialisti di piazza Beccaria, che agganciano Taddei e alcuni parenti di Azzoni.

Andrea Palermo nel suo locale di Sesto San Giovanni (Spf)
Andrea Palermo nel suo locale di Sesto San Giovanni (Spf)

I dialoghi captati dalle ambientali portano gli investigatori in un centro di spedizioni di via Lario: la nonna di M. lo usa per inviare pacchi in Spagna (58 in tre anni) con indumenti e denaro, a nome di una fantomatica Eloise Toto. In un’occasione, la sessantacinquenne manda un amico: “Questo è il cap, la città la conosci... se tu devi scendere a mollare questo pacco, devi avere quello in mano... perché è la destinazione... quello che costa costa, a me non importa... prima di uscire, quel pezzetto di carta lì sarebbe ideale farlo in tantissimi pezzetti piccolissimi e appena si esce lo butti in un tombino...”.

Intanto, l’attenzione mediatica sul caso monta e allarma non poco Morri: “Carlotta è in fase di guerra col mondo... io faccio il calmatore di anime...”, sintetizza Azzoni. M. e la madre fanno vita da recluse: non escono mai di casa; l’adolescente non va a scuola (ci pensa la mamma a fare l’insegnante) e non frequenta coetanei. La sensazione, però, è che tutto stia per precipitare:

“Niente, praticamente è crollata la baracca”, ammette l’uomo il 18 marzo. Accadrà meno di tre mesi dopo. “L’attività investigativa che ha portato all’esecuzione delle misure odierne è frutto delle capacità operative e delle non comuni doti umane delle donne e degli uomini della polizia locale, ai quali va il mio personale ringraziamento per l’incessante lavoro di ogni giorno atto a garantire la sicurezza dei cittadini”, il commento del comandante dei ghisa Gianluca Mirabelli.