
La bara del giovane Bennardo Pagano, al funerale in via Turchino. Il saluto degli amici del quartiere dei tifosi del Napoli dei compagni dell'Oratorio (Ansa/Paolo Salmoirago)
Il feretro coperto di fiori bianchi e azzurri è accompagnato da decine di ragazzi che intonano il coro della Curva A del Napoli avvolti da fumogeni azzurri. “Quando un giorno morirò da lassù ti guarderò. Quanti cori al funerale chiederò!”. Sulla bara, la foto di Benny. Bennardo Pagano, morto a 24 anni all'alba di mercoledì 1 novembre insieme all'amico Luigi, Gigi, Giallonardi, di 26. I due ragazzi percorrevano viale Forlanini insieme ad altri quattro amici a bordo di una Peugeot che si è schiantata su una Opel e una Golf ferme sulla carreggiata dopo un precedente tamponamento.
Per Gigi, che guidava, e Benny, seduto dietro di lui, non c'è stato nulla da fare. Questa mattina per Benny, di origini casertane, consulente assicurativo alle Generali di Famagosta e grande tifoso del Napoli, è stato il momento dell'ultimo addio alla parrocchia di Sant'Eugenio di via Del Turchino 9, a pochi passi da viale Molise. La chiesa del suo quartiere. In lacrime i familiari, la mamma, il papà, il fratello e la sorella, i nonni e gli zii, ma anche tutti gli amici. Le navate si riempiono in fretta, “siete tantissimi, credo che la chiesa non abbia visto così tanta gente da anni”, dice don Fabrizio Martello, cappellano dell'aeroporto di Linate e da più di 10 anni a Sant'Eugenio.
“È una grande fatica, essere qui. Perché questo è uno dei miei ragazzi: l'ho visto crescere, è uno di quelli che conoscevo e conosco da quando era bambino. Bennardo per me non è un nome, Bennardo è una faccia, un volto, del quale conservo un bellissimo ricordo. Un volto sul quale non ho mai visto la rabbia. Un carattere nel quale non ho mai visto un cenno di maleducazione. Io percorro viale Forlanini tante volte durante la giornata. E anche mercoledì scorso stavo andando in ufficio quando la torre di controllo mi ha comunicato che c'era un incidente. Anche stamattina sono andato in aeroporto: passare su quel viale e vedere il ponte con il lenzuolo che qualcuno di voi ha disegnato e appeso (in memoria dei due giovani, ndr), vedere i fiori su quel palo della luce con le due foto di Gigi e di Benny, trapana il cuore”.
Poi si sofferma sul concetto del dono, concetto del dono, “che Bennardo è stato per la sua famiglia, per voi che siete i suoi amici ma anche per la nostra comunità parrocchiale e per il nostro oratorio”. Applausi all'uscita della bara. Poi abbracci ai familiari. Tanti indossano una maglietta dedicata ai due amici, con la loro foto accompagnata dalla scritta “Sappiamo che siete lassù, seduti su una stella, che ci sorridete. Vi porteremo ovunque”. I funerali di Gigi, originario di Giulianova, che lavorava come pizzaiolo, saranno sabato in Abruzzo.