ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

Furti e violenze: i Bastioni di Porta Venezia fanno paura anche di giorno

Ubriachi molesti, spacciatori, baby gang e criminali: è terra di nessuno. Gli esercenti puntano il dito contro chi vende alcol senza regole

Gente che staziona nelle aree veri di porta Venezia

Milano – Spacciano droga, sono perennemente ubriachi, hanno trasformato le antiche mura e l’area verde che si affaccia su viale Vittorio Veneto in una latrina a cielo aperto. Da anni residenti e commercianti denunciano il degrado dei Bastioni di Porta Venezia, dove bivaccano in modo pressoché permanente gruppi di africani molesti. Nell’ultimo weekend, però, si è passato il segno. "Ero in bici, mi sono quasi beccata una pietra in testa", il racconto di una ragazza che per fortuna ha schivato un lancio di "sassi e bottiglie ai passanti" (ne ha fatto le spese un’auto parcheggiata). "Porta Venezia non è più frequentabile nemmeno di giorno", lo sfogo della giovane. Ma anche di notte, nonostante la security privata pagata dai locali, si verificano episodi di microcriminalità. "Il problema dei Bastioni deve essere affrontato in maniera più risoluta", rimarca Davide Rossi, socio del bar "Mono" di via Lecco.

"Sono terra di nessuno e punto di incontro anche delle baby gang che poi fanno razzie tra i tavoli dei dehor. Solo nel mio locale ho subìto una quindicina di episodi dall’apertura nel giugno del 2021. Una volta, esasperato, ho anche rincorso un ragazzo maghrebino che aveva appena sottratto un telefonino alla mia cliente. Nel suo borsello aveva di tutto: passaporti stranieri, cellulari, bracciali…", afferma Davide Desina, titolare del cocktail bar "Sensi" di via Castaldi. Le stesse bande di giovanissimi stranieri avrebbero preso di mira due dipendenti di "Sui generis" per motivi omofobi: "È successo dopo le 2 di notte in due distinti episodi il mese scorso. Io ero ancora dentro il locale, già chiuso, i miei colleghi appena svoltato in via Lecco si sono beccati pugni, schiaffi e insulti senza alcuna ragione" denuncia Alex Scorta del cocktail bar di via Castaldi.

I pubblici esercizi puntano il dito anche contro gli esercizi che vendono alcolici a poco prezzo a ogni ora, attirando come una calamita gli sbandati. "A febbraio un ubriaco ha cominciato a litigare in pieno giorno con il poster di un modello che avevo messo in vetrina. Poi ha sputato e tirato un calcio al vetro, spaccandolo… ", la scena surreale a cui ha assistito Massimo Poggi, proprietario degli store "Ventinove" ed "Es Collection" e tesoriere dell’associazione Commercianti Milano Porta Venezia Rainbow District che raggruppa una trentina di associati.

"Tutti i nostri locali, avendo aderito al Patto del Lazzaretto, chiudono alle 2 di notte e usano solo bicchieri di plastica. Purtroppo ci sono altri negozietti e bar in zona che vendono alcol in vetro sempre e a chiunque: sono loro la causa della malamovida", dichiara Poggi. A rendere ancora più fosco il quadro la presenza di ladre di etnia rom, che, secondo la narrazione di diversi esercenti, con la tecnica del foglietto si avvicinano alla vittima per distrarla e sottrarre poi cellulari e borse. L’ultimo colpo mercoledì scorso proprio al "Sui generis": "La cosa più inquietante è che si portano dietro anche dei bambini, per riuscire poi a nascondere la refurtiva nei passeggini".