REDAZIONE MILANO

Ultimatum comunale al Leonka:. San Dionigi, prendere o lasciare

Prendere o lasciare. Il Comune sta provando a venire incontro a quelli del Leoncavallo, sgomberati dalla sede occupata di via...

L’ingresso di via San Dionigi 117

L’ingresso di via San Dionigi 117

Prendere o lasciare. Il Comune sta provando a venire incontro a quelli del Leoncavallo, sgomberati dalla sede occupata di via Watteau lo scorso 21 agosto, con un bando su un immobile di 8mila metri quadrati in via San Dionigi 117, a Porto di Mare, periferia sud della città. Un capannone da ristrutturare su cui i vertici del centro sociale avevano dato un gradimento di massima, tanto da inviare una manifestazione di interesse a Palazzo Marino lo scorso marzo. Ma con una nota di martedì, il Leonka ha bocciato sia l’immobile sia il bando comunale.

La Giunta guidata dal sindaco Giuseppe Sala, però, non è disposta a predisporre Piani B. A dirlo chiaro e tondo ieri mattina, a margine di un appuntamento sull’11 settembre, è il sindaco Giuseppe Sala, incalzato dai cronisti proprio sul giudizio critico contenuto nella nota del Leoncavallo: "Voglio essere chiaro: quello di via San Dionigi è uno spazio che, a nostro giudizio e perché ne abbiamo discusso con i potenziali interessati, è il meglio che oggi abbiamo". Non solo. Il primo cittadino aggiunge: "Io non ascolto le parole, vedremo i fatti. Noi presenteremo la richiesta di manifestazione di interesse e vedremo chi risponderà. Ho letto il comunicato del Leoncavallo, capisco che nascano da situazioni non semplici da gestire. Il Comune non ha altri spazi, per cui bisognerà ragionare su quello, vedremo cosa succederà".

La nota del centro sociale di martedì, sopra citata, parlando dell’area di via San Dionigi, affermava che è "totalmente dismessa e inagibile fino a bonifica e messa a norma. Un posto malsano, forse avvelenato, sul quale occorrono ulteriori indagini per attestare che non si metta a rischio la salute di chi ci entra. Tutto questo costituisce una barriera economica estremamente rilevante per chiunque e che motiva i precedenti risultati di bando andati deserti. Siamo convinti che né Catella né De Corato manifesteranno il loro interesse. Ci sembra che la proposta non sia all’altezza della storia del Leoncavallo ed è lontana dai desiderata di quella parte di città che ha manifestato sabato".

M.Min.