
Carabinieri in ospedale a Vizzolo Predabissi (Archivio)
Vizzolo Predabissi, 4 marzo 2025 – Assolto in primo grado di giudizio perché il fatto non sussiste. L'accusa – nei confronti dell’imputato, un ventottenne – aveva chiesto 7 anni di reclusione per le presunte violenze sessuali ai danni di una ragazza 20enne, morta suicida dopo essersi lanciata dal quarto piano della stanza del reparto dell'ospedale di Vizzolo Predabissi, in provincia di Milano, dov'era ricoverata.
Il processo a Lodi
La sentenza, arrivata in giornata in tribunale a Lodi, dove si è tenuto il processo, ha dichiarato inoltre la perdita di efficacia delle misure cautelari nei confronti del 28enne, uscito dall'aula visibilmente commosso. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro novanta giorni.
Le contestazioni
Arrivata in ambulanza dopo una lite domestica con il padre, la 20enne era stata ricoverata in uno dei reparti del nosocomio. Il presunto abuso era avvenuto, secondo quanto riportato dalla giovane, su una barella degli ambulatori del pronto soccorso ed era stato denunciato nella notte tra il 27 e il 28 maggio 2024. La ragazza si è tolta la vita intorno alle 20.30 della sera stessa.
Dal carcere all’assoluzione
L’uomo, un magazziniere incensurato residente nel Lodigiano, che all’arrivo dei Carabinieri era ancora nelle sale del pronto soccorso, era stato sottoposto a fermo e condotto in carcere poche ore dopo il suicidio della giovane. Dalle motivazioni si vedrà se i giudici hanno accolto integralmente le tesi della difesa, che aveva chiesto l’assoluzione dell’imputato.