Asilo di Vanzago, l’angoscia dei genitori: se quel livido non fosse un banale incidente?

Bimbi maltrattati dalle educatrici del nido. Dopo l’inchiesta tensione nella chat della scuola

Vanzago (Milano), 30 gennaio 2023 -  "Un giorno mia figlia è venuta a casa con una botta vicino all’occhio. Il giorno dopo abbiamo chiesto spiegazioni alle maestre e ci hanno detto che si era fatta male giocando. Noi ci abbiamo creduto, ma oggi dopo quello che abbiamo letto sui giornali ci viene il dubbio se sia andata realmente cosi. Una cosa è certa lunedì mattina non la porteremo all’asilo nido". Col senno di poi, all’indomani della notifica dell’ordinanza di misura cautelare firmata dal gip di Milano, Ileana Ramundo, nei confronti della direttrice-titolare e cinque collaboratici dell’asilo nido ritenute responsabili di reiterati maltrattamenti nei confronti di 17 bambini, emergono ricordi tra i genitori.

Le indagini dei carabinieri di Legnano, coordinate dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Maria Cardellicchio, iniziate dopo le segnalazioni di alcune studentesse dell’istituto professionale Puecher Olivetti di Rho, che avevano svolto uno stage di due mesi tra marzo e l’inizio di maggio 2022 nell’asilo nido privato, raccontano di violenze fisiche e psichiche di tutti i tipi. Bambini che dormono su tappetoni o in culle chiusi in bagno, bambini puniti perché piangono incessantemente, lasciati in uno sgabuzzino fino a provocarne il vomito. Ma anche calci e gomitate che provocano cadute e piccole lesioni mai raccontate ai genitori o che, quando vengono chieste spiegazioni, vengono attribuite a giochi tra compagni. Come nel caso che ci ha raccontato il papà di una bambina di due anni. Eppure nelle chat dei genitori dei bambini che frequentano il nido ci sono mamme e papà che non credono agli orrori e questa mattina porteranno i loro figli: "Abbiamo fiducia nell’asilo nido e nella direttrice e del suo metodo educativo". Già, anche la direttrice 43 anni, residente in paese, intercettata mentre parla con una collaboratrice tenta di legittimare la propria condotta discutendo su cosa debba interdersi per maltrattamento. "Bisogna giocare con queste cose. Perché se si vede che io sto gridando a un bambino è maltrattamento? No, è quello che mi ha detto anche l’avvocato, loro partono dal momento in cui vedono ceffoni, tiri capelli, vomita e gli fai mangiare il vomito. Quello è maltrattamento".

Qualche genitore si è recato anche in caserma dai carabinieri per chiedere spiegazioni, per sapere se il proprio figlio è tra quei 17 bambini che sono stati vittime di maltrattamenti. Ma le indagini sono ancora in corso e gli inquirenti non possono parlare. Nonostante la misura cautelare dell’obbligo quotidiano di presentazione alla polizia giudiziaria e interdittiva del divieto di esercizio della professione per la direttrice e le cinque maestre, ai genitori non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale. L’asilo nido non è stato chiuso, ma i genitori si chiedono cosa succederà questa mattina e chi si occuperà dei loro figli.

 

 

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