Milano, 24 settembre 2022 - Area B a Milano, il conto alla rovescia è ormai agli sgoccioli. Sabato 1 ottobre entrano in vigore le nuove regole volute da Palazzo Marino: in particolare sarà vietato l'accesso in gran parte del territorio cittadino alle auto a benzina Euro 2 e diesel Euro 4 e 5.
Area B Milano: chi può entrare e cosa fare per mettersi in regola
Area B, cos'è
Ma in cosa consiste l'Area B? E quali sono le zone della città interessate? Area B include la quasi totalità del perimetro comunale ed è delimitata da 186 varchi d’accesso. Il blocco alla circolazione vale da lunedì a venerdì dalle 7.30 alle 19.30, festivi esclusi. Le multe vanno da 163 a 658 euro. Per i residenti a Milano c'è un bonus di 50 ingressi per il primo anno: per avere un conteggio aggiornato bisogna iscriversi al portale dedicato.
Nuove regole dal primo ottobre
Dal primo ottobre, quindi, all’interno dell’Area B non potranno più circolare le vetture fino a Euro 2 a benzina e fino a Euro 5 a gasolio, comprese le Euro 4 dotate di filtro antiparticolato.
Auto a Milano, provincia e Lombardia: tutti i numeri
Sono quasi 1,3 milioni le auto in Lombardia che non potranno più accedere e circolare nell'Area B di Milano. In base ai dati Aci, si tratta di 235.251 vetture a benzina Euro 2, 449.192 mezzi a gasolio Euro 4 e 592.691 Euro 5. Le auto a benzina Euro 2 e le diesel Euro 4 con filtro antiparticolato poco efficace (emissione superiori a 0,0045 g/km) non potranno più circolare neanche in Regione da ottobre a marzo nei 209 Comuni di fascia 1 e in quelli con più di 30mila abitanti in fascia 2. A Milano le macchine sono 107.100 (27.898 benzina Euro 2, 30.806 gasolio Euro 4, 48.396 gasolio Euro 5). Considerando la provincia il numero sale a 314.053 (67.524 benzina Euro 2, 99.787 gasolio Euro 4, 146.742 Euro 5).
Scatola nera Move-In, cos'è e come funziona
Le vetture interessate dai nuovi divieti potranno circolare solo se dotate di Move-In, la scatola nera promossa dalla Regione Lombardia che consente il libero transito nelle zone a traffico limitato a patto che si resti al di sotto di un tetto di chilometri all'anno. Nel dettaglio, per i diesel Euro 5 il limite massimo consentito in Area B è di duemila chilometri in 12 mesi, una soglia valida fino al 30 settembre 2024, salvo cambiamenti di rotta già nei prossimi mesi o nei prossimi anni. Per i diesel Euro 4 il chilometraggio massimo consentito all’interno della zona a basse emissioni è di 1.800 chilometri annui.
Area C, le novità
In Area C - la congestion charge del centro città - sempre da sabato 1 ottobre entrano in vigore i divieti finora rimandati a causa dell’emergenza Covid. Sarà così vietato l'ingresso nella Cerchia dei Bastioni ai veicoli Euro 2 a benzina, Euro 3 ed Euro 4 diesel con filtro antiparticolato di serie e con campo V.5, nonché agli Euro 0, 1, 2, 3 e 4 diesel con filtro antiparticolato after-market installato entro il dicembre 2018 e con classe di adeguamento per la massa di particolato pari almeno agli Euro 4 e agli Euro 5 diesel. Inoltre, cesserà l’esenzione dal pagamento del ticket (costo giornaliero di 5 euro) per le auto ibride: ne avranno, infatti, diritto soltanto quelle con emissioni di Co2 inferiori a 100 g/km.
Area B, bufera politica
La rivoluzione dell'Area B ha scatenato una bufera politica, portando il tema anche al centro della campagna elettorale. "Alla Lega di Salvini non piace l’Area B – le parole del sindaco Giuseppe Sala -. Non sono interessati al fatto che i milanesi respirino meglio. A me invece la cosa interessa, anche molto. E andrò avanti nelle azioni per migliorare la qualità dell’aria nella mia città, come sto facendo, pur conscio delle difficoltà, da sei anni". Secca la replica del leader del Carroccio: "Ci sono un milione di lavoratori e lavoratrici in Lombardia che rischiano di rimanere a piedi a causa della scelta insensata del Comune di Milano, della sinistra e del sindaco Sala. Così non si difende l’ambiente, ma si massacrano i lavoratori". Secondo il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, sarebbe meglio "sospendere almeno temporaneamente i nuovi divieti. Non si tratta di schierarsi da una parte o dall'altra, ma solo di difendere cittadini, imprese e associazioni assistenziali, che oggi non hanno le risorse per sostituire il proprio mezzo e sono nell'impossibilità di svolgere determinate attività utilizzando il trasporto pubblico".
Aci Milano: "Serve soluzione condivisa"
"La fretta è sempre cattiva consigliera. Se, a causa della pandemia, abbiamo aspettato anni, ritengo che alla luce della gravissima crisi economica non si scandalizzerebbe nessuno se gli attori principali della vicenda decidessero di sedersi intorno a un tavolo di confronto per capire come procedere, evitando dal primo ottobre di infilarsi in una situazione che, anche a causa della disinformazione delle persone, provocherebbe gravi danni ai cittadini. Oggi, alla luce del momento storico che stiamo vivendo, l'obiettivo comune deve essere soltanto uno: il bene delle famiglie e delle imprese". Il presidente di Aci Milano, Geronimo La Russa, interviene così sui nuovi divieti alla circolazione previsti per Area B. "La sede dell'Aci di corso Venezia - aggiunge - è disponibile per convocare un tavolo che, coinvolgendo Comune di Milano e Regione Lombardia, da settimana prossima valuti se sia possibile intraprendere un percorso in grado di trovare una soluzione equa per un tema che diventa sempre più scottante. Scriverò innanzitutto al sindaco Sala e al presidente Fontana nella speranza che la nostra proposta possa essere accolta anche da loro".