Milano, caso concerti e forfait al Pride. Romano: “Rigurgiti antisemiti sinistrorsi, Sala e Schlein intervengano”

Il direttore del Museo della Brigata ebraica di Milano: “Si può pensarla come si vuole sul Medio Oriente rispettando la verità dei fatti, ma gli italiani di religione ebraica vanno tutelati”

Davide Romano, direttore del Museo della Brigata Ebraica di Milano.

Davide Romano, direttore del Museo della Brigata Ebraica di Milano.

Milano – Appello di Davide Romano, direttore del Museo della Brigata ebraica di Milano: “Da Sala alla Schlein, servono anche le vostre voci contro questi rigurgiti antisemiti di sinistra”. Romano è intervenuto in merito alla decisione dell'organizzazione ebraica queer Keshet-Italia di non partecipare ai Pride che si terranno nel mese di giugno per paura di subire attacchi e violenze.

"Non è più tollerabile l'antisemitismo che minoranze politicizzate stanno instaurando nel nostro Paese e nella nostra città - ha aggiunto -. In questi giorni musicisti ebrei a causa di questo clima non possono esibirsi al teatro Parenti di Milano, come denunciato da Manuel Buda e il suo gruppo KlezParade. Perfino all'interno del Pride gli ebrei Lgbtq+ della rete Keshet-Italia devono dare forfait”.

"La peggiore ideologia Propal sta imponendo a noi italiani di fede ebraica un regime di paura di cui siamo vittime 'grazie’ ai troppi silenzi delle istituzioni e della politica - ha proseguito -. Chiedo quindi che soprattutto il mondo della sinistra, dal sindaco Sala alla segretaria Pd Elly Schlein passando per AvS e gli organizzatori del Pride, prenda una posizione ferma contro questi rigurgiti antisemiti sinistrorsi. Si può pensarla come si vuole sul Medio Oriente rispettando la verità dei fatti, ma gli italiani di religione ebraica vanno tutelati”.