
San Giuliano, i progetti dell’associazione a sostegno delle fragilità. Adozioni, assistenza medica, kit ialimentari: la rete umanitaria di uomini e mezzi.
Mano tesa all’infanzia disagiata. Dall’Africa al Sud America fino all’Europa dell’Est, sono numerosi i progetti di sostegno ai minori svantaggiati dei quali Aibi, l’associazione Amici dei Bambini, con sede a Mezzano di San Giuliano Milanese, rappresenta il braccio operativo. E così, più di 1300 bambini sono stati aiutati nell’ambito del progetto "Oltre il nido", promosso in Bolivia attraverso un finanziamento della Commissione per le adozioni internazionali (Cai).
In 18 mesi, nei dipartimenti di La Paz, Cochabamba, Tarija, Oruro e Santa Cruz, l’associazione del presidente Marco Griffini ha dato supporto a minori che vivono al di fuori delle loro famiglie d’origine, o si trovano in situazioni di fragilità. Assistenza medica e psicologica, distribuzione di libri e materiale scolastico, assegnazione di borse di studio: sono solo alcuni degli interventi che sono stati erogati per favorire il benessere dei bambini e salvaguardarne i diritti. Il programma ha previsto inoltre la distribuzione di kit igienici e alimentari, nonché il coinvolgimento di 980 adulti che sono stati formati sui temi del neuro-sviluppo, la pedagogia montessoriana, la gestione delle crisi, la prevenzione dello stress e del burnout. Il progetto nel suo complesso ha contribuito a sostenere percorsi di reinserimento familiare, favorendo anche affidi e adozioni.
In Congo, il programma "Dal nostro cuore a quello dell’Africa" - a sua volta finanziato da Cai - ha coinvolto 272 minori. Si è trattato di orfani, bambini abbandonati o provenienti da situazioni di vulnerabilità, ai quali è stato garantito sostegno alimentare, scolastico ed educativo. Del progetto hanno beneficiato anche alcuni operatori dei Centri locali per la protezione dell’infanzia, che sono stati formati su tematiche giuridiche e igienico-sanitarie. Il programma, della durata di 20 mesi, è stato realizzato nelle città di Goma e Kinshasa, con l’obiettivo di promuovere il diritto a vivere e crescere in una famiglia.
In quest’ottica, ancora una volta, sono stati sostenuti percorsi di reinserimento familiare, affidi e adozioni. Progetti di supporto sono stati organizzati anche in Kenya e Burundi, per aiutare ragazzi di strada e minori abbandonati, in arrivo da orfanotrofi e baraccopoli. In questo caso, l’iniziativa si è conclusa con un momento formativo per gli adolescenti, dedicato ai temi della sessualità.
Tra i contesti dove opera Aibi c’è anche l’Ucraina. Qui l’associazione di San Giuliano ha contribuito, tra l’altro, a creare un circuito di ludoteche - alcune a postazione fissa, altre itineranti - a beneficio dei bambini disagiati dalla guerra. Più di una ludoteca è stata allestita anche in Moldova, uno dei Paesi maggiormente interessati dall’arrivo di profughi ucraini in fuga dal conflitto con la Russia. Ciascuno di questi spazi è dotato di giochi, libri e materiali didattici che stimolano la creatività e facilitano l’inserimento di chi proviene da contesti traumatici. L’obiettivo è fornire un aiuto per curare le ferite emotive causate dalla guerra.