ANNA GIORGI
Cronaca

Alessia Pifferi, nuova udienza del processo per l’omicidio della piccola Diana: “Nessun disturbo mentale, anzi è una donna resiliente”

Milano, in aula lo psichiatra Elvezio Pirfo illustra la relazione che definisce l’imputata capace di intendere e volere. La difesa legge la lettera del parroco che ha sposato la donna: “È una persona fragile”

Nuova udienza del processo ad Alessia Pifferi. A sinistra, Viviana Pifferi, sorella dell'imputata, in aula con una maglietta con la foto della piccola Diana. A destra, Alessia Pifferi e la sua avvocata Alessia Pontenani

Nuova udienza del processo ad Alessia Pifferi. A sinistra, Viviana Pifferi, sorella dell'imputata, in aula con una maglietta con la foto della piccola Diana. A destra, Alessia Pifferi e la sua avvocata Alessia Pontenani

Milano – Nuova udienza oggi venerdì 15 marzo del processo ad Alessia Pifferi, la mamma che ha lasciato morire di stenti sua figlia Diana di 18 mesi nel luglio 2022. In Corte d'Assise a Milano il dibattito si concentra sulla capacità di intendere e volere dell’imputata. Al centro del dibattimento la relazione di Elvezio Pirfo, lo psichiatra incaricato dalla Procura di analizzare la  psiche della Pifferi e stabilire se al momento dei fatti fosse consapevole dei suoi gesti. 

Nuova udienza del processo a Alessia Pifferi. A destra, l'imputata con l'avvocata Alessia Pontenani
Nuova udienza del processo a Alessia Pifferi. A destra, l'imputata con l'avvocata Alessia Pontenani

Folla di curiosi

L’udienza si è aperta con alcuni momenti di tensione per tanti cittadini e curiosi che volevano assistere al dibattimento e spingevano per occupare le prime file. Dopo aver riportato la calma in aula, il giudice ha chiamato Elvezio Pirfo.

Il pm Francesco De Tommasi all’udienza del processo a Alessia Pifferi
Il pm Francesco De Tommasi all’udienza del processo a Alessia Pifferi

La lettera del parroco

Prima dell'inizio del controesame l'avvocato di Pifferi, Alessia Pontenani produce in aula la lettera scritta dal parroco di Ponte Lambro che ha celebrato il matrimonio dell’imputata. Nella lettera racconta che la Pifferi già da bambina era una persona fragile con un vissuto difficile. Il padre aveva più volte tentato il suicidio.

Nessun disturbo psichiatrico

Lo specialista ha spiegato al controesame che la Pifferi ha tratti disfunzionali che però non le hanno indotto un disturbo psichiatrico. Anzi, la donna ha dimostrato grande resilienza di fronte ad eventi della vita. Per questo conferma la sua diagnosi di capacita di intendere e volere. 

Disco rotto

Dopo Pirfo in aula parla lo psichiatra Marco Garbarini, perito della difesa, che riassume la sua relazione: la Pifferi – dice – ha compromissioni cognitive tali da pregiudicare il funzionamento della vita. Ha difficoltà di pensiero e di giudizio. "La signora – ha detto – comprende le domande, ma dobbiamo valutare anche quella che è la qualità delle risposte. La qualità è da disco rotto. Guardando alla vita della signora Pifferi, come si fa a dire che non ci sia stata una compromissione del suo funzionamento in tutte le aree? Ha un funzionamento assolutamente menomato, lo ha sempre avuto, fin da quando andava a scuola”.

Sviluppo intellettivo

Rispondendo alle domande del difensore Alessia Pontenani e del pm Francesco De Tommasi, il consulente a anche sottolineato che le sue risultanze non sono state "così differenti” rispetto a quelle di Pirfo. “La personalità, la funzionalità della signora Pifferi, come è stata descritta da me e dal perito, dal mio punto di vista non è così dissimile. La differenza è che io inserisco questo funzionamento in un disturbo dello sviluppo intellettivo che spiega come è la signora e giustifica quelli che sono stati i suoi comportamenti. Pirfo descrive le modalità di funzionamento ma non le attribuisce a un disturbo”.

Alla domanda del pubblico ministero sull'attendibilità del test di Wais somministrato alla 38enne dalle psicologhe del carcere, il consulente ha risposto che "sì”, era attendibile, sottolineando che “è stato eseguito esclusivamente con finalità clinica e non con finalità di tipo psichiatrico forense”.

Si torna in aula il 12 aprile

Verso le 12 si è chiusa questa udienza caratterizzata dallo scontro fra perizie la cui valutazione sarà determinante per la configurazione della pena. Il prossimo appuntamento sarà venerdì 12 aprile con la discussione e la requisitoria. Per il 13 maggio è invece fissata la sentenza.