Puliva le tracce di sangue lasciate sulle rampe delle scale con una spugna, lo spazzolone e una bacinella d’acqua. Sgattaiolando dal suo appartamento, coperto dalla muratura del ballatoio, fino alla rampa delle scale al piano terra, quella che porta nei garage. Era ossessionato dalle tracce lasciate mentre trascinava il corpo di Giulia dal primo piano al box situato nel seminterrato della palazzina di via Novella 14/A a Senago. Cinque rampe di scale e un lungo corridoio. È martedì 30 maggio, sono le 15.37 circa. Non sa di essere ripreso dalle telecamere di Telelombardia. Le immagini integrali sono state mostrate ieri sera nella puntata di “Iceberg Lombardia“, condotta da Marco Oliva. È l’ennesimo passo falso di Alessandro Impagnatiello, 30 anni, reo confesso dell’omicidio della compagna Giulia Tramontano, 29 anni, incinta al settimo mese.
Martedì 30 maggio, Giulia è morta da tre giorni. Alle 7 del mattino Alessandro trascina il suo corpo dalla cantina al box, poi porta la macchina nel box e carica il corpo nel bagagliaio. Quel giorno non va al lavoro. Resta a casa. Si preoccupa di far sparire le tracce nell’appartamento e fuori. In realtà, come avrebbe dichiarato in seguito ai carabinieri, aveva già pulito una prima volta sabato sera intorno alle 23, subito dopo l’omicidio. "Mi sono preoccupato di pulire il tragitto, visto che c’erano evidenti tracce di sangue. Ho pulito con panni in microfibra, carta e acqua". Solo che martedì fuori dalla sua casa ci sono i giornalisti che lo incalzano, chiedendo se vuole fare un appello a Giulia, che in quel momento viene ancora cercata come persona scomparsa. Lui non risponde. Ha altro a cui pensare. Probabilmente sente di avere il fiato degli inquirenti sul collo e si rimette a cancellare le tracce.
A metà mattinata, il barman esce dall’appartamento con due grossi sacchi trasparenti dell’immondizia; probabilmente dentro c’erano i vestiti della compagna e il materiale usato per pulire l’appartamento. Scende in garage e rimane qualche ora. Anche qui ha da pulire tracce di sangue, che riaffioreranno sei giorni dopo (lunedì scorso) alla luce del luminol. Nel pomeriggio, Impagnatiello riesce a sfuggire ai giornalisti, esce a fare la spesa e rientra. Le borse che ha con sé sono di una nota catena che vende prodotti per l’igiene. Rientra in casa e dopo qualche minuto si rimette a pulire. Pensando di non essere visto.