Alberto Genovese, presunta violenza sessuale e pedopornografia: sì al rito abbreviato per il processo bis

L’imprenditore è imputato insieme all’ex fidanzata Sarah Borruso e all’amico deejay Daniele Leali

Alberto Genovese

Alberto Genovese

Milano, 26 febbraio 2024 – Sì al rito abbreviato per Alberto Genovese e gli altri due co-imputati (l'ex fidanzata Sarah Borruso e l'amico-deejay Daniele Leali) nel filone bis dell'inchiesta della Procura di Milano. La richiesta era arrivata durante l’udienza preliminare al secondo processo, lo scorso 4 dicembre. Tutti sono imputati a vario titolo per altri presunti episodi di violenza sessuale, di pedopornografia e di intralcio alla giustizia. Il processo riprenderà il prossimo 17 maggio.

Le accuse a Genovese

In questo secondo processo, Genovese è accusato di aver commesso altri abusi sessuali, tra il marzo 2019 e il novembre 2020, con metodi molto simili a quelli già denunciati nel primo processo: le giovani vittime sarebbero state stordite tramite la cocaina e l’uomo avrebbe approfittato dello stato “semi-cosciente” per abusarne. A lui solo è contestata anche l’ipotesi di detenzione di materiale pedopornografico, che si riferisce alla cartella chiamata “La Bibbia 3.0” nella quale la Polizia postale trovò immagini di minori.

Le accuse all’ex fidanzata

Gli abusi sessuali vedono, secondo l’accusa, “la collaborazione” dell’ex fidanzata, Sarah Borruso, anche lei già condannata a 2 anni e 5 mesi, che avrebbe preso parte a uno stupro di gruppo a maggio del 2020, portando la vittima nella camera da letto di Genovese per poi assistere impassibile agli abusi. La donna avrebbe fatto lo stesso con una ragazza di 22 anni.

Le accuse all’amico deejay

L'accusa di intralcio alla giustizia è contestata non solo a Genovese ma anche a Daniele Leali, suo ex socio e riguarda il tentativo di offrire, prima dell'arresto del novembre 2020, ottomila euro e la promessa di regali costosi alla prima vittima in cambio di una sua ritrattazione su quelle 20 ore di abusi nella notte dell'ottobre 2020. Leali, inoltre, dovrà rispondere anche all’accusa di aver offerto agli ospiti vassoi di cocaina, ketamina, mdma e altre sostanze, durante le varie feste organizzate dal socio durante le quali poi venivano commesse le violenze.

Genovese già condannato e in carcere

L'ex imprenditore del web, Alberto Genovese, sta già scontando nel carcere di Bollate una condanna definitiva a 6 anni, 11 mesi e 10 giorni per cessione di droga e altri due episodi di violenza sessuale nei confronti di altrettante giovani ragazze.