Milano, 10 luglio 2024 – Alberto Genovese "è una persona diversa", l’ex imprenditore digitale che sta scontando in carcere una condanna definitiva a 6 anni e 11 mesi di reclusione per aver drogato e violentato due ragazze, "sta compiendo un percorso molto approfondito e ha lasciato dietro di sé quel brutto momento che ha attraversato". Lo ha spiegato il suo difensore, l’avvocato Salvatore Scuto, al termine del secondo processo con rito abbreviato, con al centro altre accuse. L’ex “mago delle startup“ 46enne è stato condannato a un anno e tre mesi di reclusione, ma ha ottenuto una assoluzione "perché il fatto non sussiste" dall’accusa principale, quella di violenze sessuali nei confronti di una modella 22enne, che lo aveva denunciato per episodi che sarebbero avvenuti tra marzo 2019 e ottobre 2020 sempre con lo stesso schema.
Denuncia che il giudice non ha ritenuto attendibile, tanto che nei confronti della ragazza sono stati trasmessi gli atti alla Procura per valutare l’ipotesi di reato di calunnia. La giovane in passato era stata seguita come “agente“ da Fabrizio Corona, che avrebbe curato anche la sua partecipazione a trasmissioni televisive dedicate al caso. Genovese è scoppiato in lacrime, dopo la lettura della sentenza, e fuori dall’aula ha sorriso tra i flash dei fotografi. Ha abbracciato la moglie, una 47enne milanese che ha sposato durante la detenzione, e poi gli agenti della Polizia penitenziaria lo hanno riaccompagnato in carcere.
La vittima aveva 18 anni
La gup Chiara Valori ha ritenuto l’ex imprenditore colpevole di una tentata violenza subita da una 18enne, di intralcio alla giustizia perché avrebbe offerto ottomila euro alla ragazza per ritrattare le accuse e di detenzione di materiale pedopornografico, imputazione che riguarda una cartella chiamata "La Bibbia 3.0" con immagini di minori. Nei suoi confronti i pm Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini avevano chiesto una condanna a 3 anni e 4 mesi, tenendo conto anche dei risarcimenti corrisposti alle vittime. Ieri la sua ex fidanzata, Sarah Borruso, è stata condannata a un anno di reclusione, per complicità nella tentata violenza. È andata peggio al dj Daniele Leali: 5 anni di reclusione per spaccio di cocaina durante i festini a Terrazza Sentimento e, anche lui, di intralcio alla giustizia per aver offerto il denaro alla 18enne per conto dell’amico Genovese. Il 2 luglio si era chiuso anche il filone sulla presunta evasione fiscale da 4,3 milioni di euro: Genovese, che ha già risarcito il fisco, ha patteggiato una pena di 10 mesi convertiti in una multa da 75mila euro.