
Alberto Barani, 58enne libero professionista, aveva alle spalle oltre mille ore di volo. Era decollato da Alzate Brianza
“Che dolore. Che dispiacere immenso. Alberto era una di quelle persone che avevi sempre piacere a incontrare: sempre conciliante, anche nelle riunioni di condominio più infuocate. Era così”. A ricordare Alberto Barani, milanese di 58 anni – ne avrebbe compiuti 59 il prossimo 6 dicembre – morto domenica dopo essersi schiantato con l’aliante che stava pilotando, è una sua ex vicina di casa in zona Portello, dove l’uomo aveva abitato fino a qualche anno fa prima di trasferirsi in zona San Siro con la moglie e il figlio ora diciannovenne. Nel condominio lo ricordano in tanti, compreso il custode che ancora gli tiene da parte lettere e pacchi che vengono recapitati al suo vecchio indirizzo. A sentire che sia lui, la vittima dell’incidente, restano a bocca aperta: “Possibile?”. Molti non sapevano neppure che avesse la passione del volo. “Libero professionista nel campo edile e immobiliare, era molto stimato. Non solo per le competenze; era apprezzato per il carattere: disponibile, gentile, educato. Una brava persona. Deliziosa anche sua moglie, davvero una bella famiglia”.
Il pensiero di tutti corre alla moglie e al figlio: “Siamo al loro fianco, non è neppure immaginabile il dolore che staranno provando in questo momento”.
La sua passione gli è stata fatale. “Non era un improvvisato, anzi: era un pilota esperto con alle spalle più di mille ore di volo” dice Alessandro Scaltrini, socio dell’Aeroclub volovelistico lariano di Alzate Brianza (Como), amico di Alberto Barani, socio-pilota dello stesso aeroclub. Domenica il 58enne era decollato proprio dall’aeroporto di Verzago, che era come la sua seconda casa. “Veniva qui tutte le settimane, nel weekend. Siamo basiti, senza parole. Da parte di tutto l’aeroclub esprimo la vicinanza alla famiglia. Questa tragedia ci ha privati di una persona eccezionale, con cui era bello fare qualsiasi cosa, anche scherzare a terra”. In cielo, come pilota “era prudente, per nulla spericolato”. Cosa sia successo in volo “saranno le indagini ad accertarlo. Noi non possiamo fare ipotesi”. Scaltrini sa che il decollo dell’aliante risale esattamente “alle 12.03, per un volo sportivo sull’arco alpino della zona. Un’area che Alberto conosceva benissimo. Ha parlato con altri piloti mentre era in volo. Alle 13.15 lo abbiamo visto per l’ultima volta sui tracciati. Quando, alle 17.15, non era ancora rientrato, abbiamo chiamato i soccorsi”.
Sul sito dell’aeroclub si può ripercorrere la sua storia da pilota, documentata anche con fotografie: il 12 settembre del 2019, il primo volo da solo a bordo del suo velivolo senza istruttore. Poco più di due mesi dopo, il 19 novembre, aveva conquistato il brevetto di pilota. “E in questi anni era cresciuto tantissimo in termini sportivi. Per il resto, era la persona di sempre: alla mano e sorridente”. Come nella foto che lo immortala nel suo primo viaggio da solo. “Ci mancherà”.