Mantova, 10 dicembre 2024 – Nel corso della notte giunge una chiamata di soccorso al 112. È una donna di 21 anni che chiede aiuto. L’sos arriva da Moglia e ancora una volta si tratta di una donna in pericolo. Riferisce all’operatore del pronto intervento che il suo convivente la sta percuotendo, ed aggiunge di essere in stato interessante.
È il suo convivente il futuro padre di quella creatura che darà alla luce tra qualche mese. La pattuglia del Nucleo Radiomobile della compagnia di Gonzaga, che riceve l’intervento dalla centrale operativa, capisce subito la gravità del fatto.
Quando i carabinieri entrano nell’appartamento della signora, da subito si vedono costretti ad immobilizzare un soggetto esagitato: il convivente della donna, che anche alla presenza dei carabinieri cerca ancora una volta di colpire la giovane donna, che presenta un vistoso pancione.
Mentre i Carabinieri storditi dalle urla della ragazza cercano di immobilizzare il soggetto, questi, in tutta risposta, si scaglia anche contro di loro colpendoli con calci e pugni, perché a tutti i costi vuole colpire la compagna.
Bilancio della serata è l’arresto dell’uomo, in flagranza di reato, per il reato di violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale. Un carabiniere è costretto a ricorrere alle cure dei sanitari del Pronto Soccorso, a causa delle escoriazioni riportate. Se la caverà con pochi giorni di prognosi.
Mentre i carabinieri a fatica portavano l’arrestato fuori dall’appartamento, si sono accorti che la giovane ragazza, con le lacrime agli occhi e con timidezza, accennava un saluto ed un ringraziamento. L’arrestato, un pakistano di 36 anni, su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Mantova, è stato trattenuto nelle camere di sicurezza della caserma carabinieri.
Nella mattinata odierna è comparso in Tribunale per il giudizio per direttissima. Il giudice, ha convalidato l’arresto, disposto la remissione in libertà dello stesso con obbligo di firma presso la Stazione di Moglia.