
La dottoressa Valeria Guazzoni, direttrice della struttura dipartimentale di Diabetologia ed Endocrinologia dell’Asst di Lodi, insieme al suo staff di medici ed infermieri
Le complicanze del diabete “scoperte“ dall’intelligenza artificiale. È stata avviata all’inizio del mese una sperimentazione che utilizza uno strumento di intelligenza artificiale per lo screening della retinopatia diabetica su un campione di trecento pazienti di età superiore ai 18 anni ed affetti da diabete mellito di tipo 2 o 1.
Verranno analizzate con l’IA le fotografie del fundus, cioé le immagini del fondo oculare e della retina prodotte attraverso un retinografo. Il test, abitualmente, serve per la diagnosi delle retinopatie ipertensiva e diabetica.
"L’intelligenza artificiale ci aiuterà nell’attività di screening della retinopatia diabetica" spiega Valeria Guazzoni, responsabile della struttura dipartimentale di Diabetologia e Endocrinologia dell’Asst di Lodi, che lavora a questo progetto con un team di nove medici.
Sono circa diciassettemila i pazienti seguiti, novemila in ambito diabetologico e ottomila in quello endocrinologico. "Vale la pena ricordare – aggiunge Guazzoni – che il diabete se non è ben curato può comportare complicanze anche gravi: la retinopatia diabetica è una di esse, la più frequente, che il paziente, almeno nella sua fase iniziale, può non percepire e trascurare, con il rischio di peggioramento fino alla cecità".
Valeria Guazzoni snocciola alcuni numeri interessanti. "Il dato di prevalenza del diabete, tra la popolazione italiana, si attesta al sei per cento. La retinopatia diabetica interessa tra il dieci e il trenta per cento di esso".
Lo strumento di intelligenza artificiale sarà utilizzato per un periodo di sperimentazione di circa otto mesi e supporterà gli oculisti e l’équipe diabetologica, facilitando l’attività di screening e segnalando i casi sospetti di retinopatia diabetica, accertando i segni della patologia per poterli inviare poi all’approfondimento da parte dello specialista.
L’Asst di Lodi è la prima azienda socio-sanitaria territoriale in Lombardia a sperimentare e operare con l’IA in questo ambito. In Italia si conta, attualmente, soltanto una esperienza analoga presso una struttura sanitaria piemontese.
Per il momento l’utilizzo è stato autorizzato esclusivamente all’Ospedale Maggiore: successivamente si confida di interessare anche gli altri presidi dell’Asst di Lodi.