
14 giugno 2021, manifestazione Fedex, Logistica, protesta, blocco lavoratori, Tavazzano
Lodi - Alla fine, all’incontro in Prefettura la Zampieri holding ha preferito non partecipare. Al suo posto ieri l’azienda che gestisce i magazzini teatro degli scontri di giovedì a Tavazzano con Villavesco, ma anche di San Giuliano Milanese e Peschiera Borromeo dove altri episodi erano avvenuti a fine aprile, è stata rappresentata dalla Logis srl, la ditta che in subappalto gestisce il sito lodigiano. Una scelta che non è stata apprezzata dalle autorità. Al tavolo di confronto hanno partecipato, oltre al prefetto di Lodi Giuseppe Montella, anche le forze dell’ordine. A rappresentare la comunità di Tavazzano, fortemente scossa dopo la guerriglia scoppiata davanti al magazzino di via Orecchia – nove i feriti, compreso un facchino di 48 anni colpito alla testa con una legnata – il sindaco Francesco Morosini.
«Sinceramente non ho apprezzato l’assenza della Zampieri al tavolo di confronto in Prefettura – spiega il sindaco di Tavazzano – In questa vicenda ci sono tanti aspetti da valutare. Non si parla solo di tensioni davanti a un capannone. Ora si aggiunge una complicazione tutta politica. Quello che continueremo a fare è monitorare insieme alle forze dell’ordine i presìdi e la battaglia sindacale dei Si Cobas. Stiamo valutando un tavolo di concertazione a livello locale per capire cosa stia accadendo nel mondo della logistica. La Logis ha un affitto fino al 5 agosto. Vedremo cosa accadrà, se rimarranno oltre o chiuderanno. Da valutare ci sarà anche questo aspetto, perché nello stabilimento lavorano 40 persone".ù
Sono tanti gli strascichi che hanno lasciato gli scontri di giovedì notte. Puntare il dito contro la chiusura del sito di Piacenza per spiegare tutto, significa vedere solo una parte della storia. Dietro c’è molto di più. C’è la lotta per la rappresentanza, per il riconoscimento del sindacato dei Si Cobas ai tavoli negoziali. Vissuta come una limitazione dell’attività sindacale. Ma c’è anche una lunga catena di appalti e subappalti che la task force richiesta dal ministro del Lavoro Andrea Orlando dovrà affrontare. Per questo la vicenda, in attesa dei risvolti giudiziari, è solo all’inizio. Il sindacalista Aldo Milani, esponente nazionale dei Si Cobas, lunedì pomeriggio ha incontrato personalmente il prefetto di Lodi Giuseppe Montella per presentare una serie di richieste formali da parte dei lavoratori in protesta. Il sindacalista esprime soddisfazione per l’impegno che il prefetto Montella ha messo nel cercare di risolvere tutte le problematiche dei facchini dell’hub di Piacenza rimasti senza lavoro. Montella si è impegnato a farsi portavoce tra i ministeri per cercare di trovare una soluzione almeno sul fronte lavorativo.
«Il prefetto Montella è stato disponibile al dialogo con noi – spiega Milani dei Si Cobas – Ci aspettiamo una convocazione da parte del ministero dello Sviluppo economico per affrontare la questione a un tavolo istituzionale nazionale. Questa vicenda non riguarda solo Tavazzano o Piacenza, bensì tutti gli stabilimenti legati alla Tnt-Fedex. I lavoratori in Italia, infatti, passeranno da 1.600 a 800. Serve affrontare il tema e farlo subito. Il settore della logistica ha bisogno di regole chiare e contratti accettabili per i lavoratori, costretti a vivere nel precariato e a non ricevere paghe idonee".
La direzione della Zampieri Holding, in un comunicato, precisa: "Con riferimento all’incontro tenutosi ieri presso la Prefettura di Lodi, era stato dato avviso telefonico alla Prefettura la stessa mattina che, a causa della concomitante manifestazione indetta da “Potere al Popolo”, “Unione Sindacati di Base - USB” e “Si.Cobas” per le ore 15:30 dello stesso 15/06/2021 davanti alla sede operativa della Zampieri Holding Srl di Fiano Romano, come da locandine allegate, si determinava l’impossibilità della Direzione Aziendale di poter presenziare all’incontro per il quale sono stati pienamente delegati dei referenti opportunamente qualificati a rappresentare la società. Considerati gli epiloghi delle manifestazioni avvenute di recente che hanno interessato i presidi operativi della Zampieri Holding, la Direzione, a tutela della salute e dell’integrità del personale, ha ritenuto doverosa la propria presenza presso la sede oggetto di nuova e persecutoria manifestazione".