Senatrici Pd al centro antiviolenza: "Qui il reddito di libertà non l’abbiamo ancora visto"

Valente e Malpezzi in ascolto dei problemi delle volontarie. A Lodi si ricorre ancora poco all’allontanamento del maltrattante.

Senatrici Pd al centro antiviolenza: "Qui il reddito di libertà non l’abbiamo ancora visto"

La senatrice Valeria Valente (al centro in bianco) durante il suo intervento nei locali di via Paolo Gorini

Ieri pomeriggio le senatrici del Pd Valeria Valente, componente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, e Simona Malpezzi, vicepresidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, hanno visitato il centro antiviolenza di Lodi “La metà di niente“. Le due senatrici si sono interessate all’attività del centro, dialogando con molte delle volontarie, tra cui la presidente del centro Paola Metalla e la vicepresidente Francesca Astori. Si è discusso del centro stesso, l’unico del Lodigiano e che riceve in media 450 telefonate all’anno, con 200 richieste accolte che seguono poi un percorso di aiuto. L’argomento principale di interesse delle senatrici su come dover convertire sul territorio in maniera concreta l’attività del legislatore. Per esempio, un problema importante per una donna vittima di violenza allontanata da chi le fa del male, soprattutto se lei ha con se i figli, è la sussistenza economica. Valente ha illustrato il progetto del reddito di libertà, uno strumento per fornire aiuto economico che in Parlamento è stato potenziato raddoppiando i fondi, ma che qui nel territorio è ancora fermo perché "le risorse finiscono subito" hanno spiegato alcune volontarie. "Un tema sicuramente da approfondire nel prossimo futuro", ha sottolineato l’assessora alle Pari opportunità Manuela Minojetti.

Altro problema analizzato è la misura cautelare di allontanamento del violento, strumento per evitare che sia la vittima a doversene andare dalla propria abitazione. "Questa misura è stata recentemente potenziata, rendendola più facile da attivare" ha spiegato Valente, ma hanno spiegato le volontarie, "nel caso di Lodi viene poco usata". "Non credo sia un problema della procura ma del Gip" ha precisato Minojetti. L.P.