
di Carlo D’Elia
Alle 15 i primi ad arrivare sono stati due uomini intorno ai 50 anni che avevano prenotato il test a fine agosto. In fila per i sierologici e i tamponi che rilevano il Sars-Cov-2 ieri 180 cittadini di Ossago Lodigiano che hanno aderito alla campagna di screening promossa dall’Ats della città metropolitana. A gestire gli ingressi scaglionati, all’esterno della palestra dove si sono svolti i prelievi dalle 15 alle 19, è stato direttamente il sindaco Luigi Granata che ha indirizzato ogni cittadino al banco per compilare il modulo per la privacy. "È una campagna di screening molto importante – ha dichiarato Granata, contagiato anche lui dal coronavirus a marzo scorso –. Sono contento perché hanno aderito 180 famiglie e per la nostra piccola comunità sono tante. Grazie al contributo di tutti in giornata (ieri per chi legge, ndr) finiremo tutti i test". L’iniziativa (ieri il via anche a Ospedaletto con 185 test completati) coinvolgerà nei prossimi giorni in tutto 57 Comuni lodigiani più San Colombano. I primi prelievi, su base volontaria ma a pagamento, costano 25 euro (10 a carico del cittadino, 15 del Comune). In totale sono circa 18mila le adesioni all’iniziativa fortemente sostenuta da Giovanna Gargioni, sindaco di Borghetto e referente lodigiana nell’Ats Città metropolitana di Milano. Un’iniziativa ben accolta.
"Una buona occasione che ho voluto cogliere al volo – ha affermato Antonio Dossena, docente, 50enne, tra i primi a sottoporsi al test –. Darò il mio contributo. Lo faccio per me eper aiutare il territorio a capire cosa è successo tra febbraio e aprile". A gestire i prelievi di sangue (ma viene effettuato anche il tampone nasale, analizzato però solo se il sierologico è positivo) sono gli infermieri dell’Asst di Lodi. Le persone vengono chiamate a turni di 10-20 ogni 15 minuti. Ieri a Ossago tutto è proceduto al meglio. "Ho subito aderito all’iniziativa – ha raccontato Elena Ferrari, educatrice, 37 anni, poco prima di entrare –. Dopo tutto quello che è successo nel nostro territorio è giusto provare ai indagare con un test più approfondito". La risposta viene data entro 48 ore tramite fascicolo elettronico, medico di famiglia e Comune; quest’ultimo, infatti, in caso di positività di un soggetto al sierologico, chiamerà ad effettuare il tampone negli ospedali anche gli altri familiari. "Mio marito è cardiopatico ed è giusto capire se è accaduto qualcosa – ha aggiunto anche Margherita Bresciani, casalinga, 53 anni –. L’iniziativa è ottima perché i costi sono troppo alti per farlo dal privato". A sottoporsi al test ieri anche tanti cittadini che tra febbraio e marzo avevano avuto sintomi simili a quelli del Covid. "Ho avuto un’influenza forte a febbraio – ha testimoniato Cristian Granata, 49 anni, titolare di un locale a Ossago –. È l’occasione per scoprire cosa è accaduto".