
Il sindaco di Guadamiglio Rossetti ha promosso domani un’assemblea sull’arrivo della Nippon Gases
Nella giornata di domani, il municipio di Guardamiglio ospiterà una nuova assemblea pubblica che avrà come obiettivo quello di chiarire i dubbi sul progetto della realizzazione di uno stabilimento di produzione di gas industriali e medicali definito a rischio rilevante a marchio Nippon Gases a Guardamiglio, in via delle Industrie, nell’area dismessa "ex-Sori". L’azienda ha presentato da tempo al Comune e allo sportello attività produttive una richiesta di permesso di costruire. E l’iniziativa ha provocato inevitabilmente timori e preoccupazioni tra la popolazione rispetto ai possibili rischi connessi con la pericolosità del materiale trattato.
Come durante la precedente assemblea, interverranno diversi relatori tra cui Fabiano Ferrari, manager di Nippon Gases, Mauro Perracino, tecnico incaricato della redazione del Vas (Valutazione Ambientale Strategica), l’ingegner Enrico Portigliatti dello Studio Sirio, redattore del documento "Rischio di Incidenti Rilevanti" e Giancarlo Rossetti, sindaco di Guardamiglio. Saranno analizzati pure possibili rischi per la salute e la sicurezza. Nello stabilimento di Guardamiglio è prevista la produzione di gas tecnici (azoto, argon, ossigeno, anidride carbonica, elio, idrogeno, acetilene, gpl) in forma compressa e liquefatti ad uso industriale e medicale, mediante stoccaggio di gas criogenici e liquefatti, pompaggio, compressione, travaso e riempimento in bombole, nonché il loro immagazzinamento, per la successiva spedizione.
Si prevede inoltre il deposito di stoccaggio di recipienti mobili (bombole, pacchi e fusti in pressione) di gas compressi e liquefatti infiammabili e tossici all’interno di bunker dedicati nonché lo stoccaggio di gas industriali e medicinali: in serbatoi dedicati; dopo compressione e gassificazione, sarà inviato. È rilevante sottolineare come i gas comburenti, infiammabili o tossici (nello specifico fosfina, idrogeno seleniato e acido cloridico) non saranno trattati nello stabilimento, ma esclusivamente stoccati all’interno di un bunker provvisto dei sistemi di sicurezza.
Il grosso dell’attività produttiva sarà invece dedicato al trattamento di gas ad uso industriale e medicale che non presenta rischi particolari, come l’idrogeno e l’ossigeno.