MARIO BORRA
Cronaca

Giorgio Medaglia morto nell’Adda, caso chiuso: non ci fu istigazione al suicidio

Il gip di Lodi ha archiviato definitivamente le indagini sulla scomparsa del 34enne. La famiglia resta convinta che quella sera qualcuno lo abbia fatto bere

Giorgio Medaglia

Giorgio Medaglia

Lodi – Il gip di Lodi Francesco Salerno ha archiviato definitivamente le indagini per l’ipotesi di istigazione al suicidio che erano state aperte dalla Procura a seguito della scomparsa di Giorgio Medaglia, 34 anni, che la sera del 28 giugno del 2020 era uscito in motorino dalla casa in cui abitava con la madre a Lodi ed era stato ritrovato senza vita cinque giorni dopo, annegato nel fiume Adda. Il giudice ha respinto la seconda opposizione all’archiviazione presentata dai familiari, dopo che in prima istanza nell’aprile del 2022 aveva ordinato ulteriori indagini.

Poiché l’uomo, notoriamente astemio anche per motivi di salute, era risultato ubriaco dall’autopsia, e anche sulla base di altri elementi, la famiglia aveva coltivato a lungo l’ipotesi che quella sera il 34enne potesse aver incontrato qualcuno che lo avesse indotto a bere alcolici, con la conseguenza di una caduta nel fiume non seguita da alcun allarme. La madre Ombretta Meriggi resta convinta che uno dei caschi ritrovati sul motorino abbandonato, a un chilometro di distanza dal fiume, non appartenesse a suo figlio, ma le indagini per la ricerca del Dna sul casco non risultano eseguite.