Lodi, la madre: mio figlio Giorgio non si è ucciso. Scoprite la verità

Il caso Medaglia sul tavolo del gip. La mamma chiede giustizia

Giorgio Medaglia

Giorgio Medaglia

Lodi, 13 gennaio 2022 -  "Finalmente il caso di mio figlio finisce davanti a un giudice: Giorgio non si è suicidato". Ombretta Meriggi, madre coraggiosa e determinata, è pronta a lottare con tutte le sue forze per avere giustizia per suo figlio Giorgio Medaglia, il 34enne di Lodi scomparso il 28 giugno 2020 e ritrovato senza vita nell’Adda il 3 luglio successivo.

Sul caso la Procura di Lodi, a fine giugno scorso, dopo quasi un anno di indagini, ha deciso di chiedere l’archiviazione per suicidio. Una conclusione che non ha mai convinto la famiglia della vittima. La madre ha presentato tramite il suo avvocato opposizione, chiedendo ulteriori indagini e depositando in Tribunale a Lodi ben 13 pagine di domande e accertamenti mancanti. Il gip di Lodi oggi dovrà decidere. "Mi spetta la verità sulla morte di mio figlio – dice mamma Ombretta –. Assistere in aula all’udienza non sarà facile. È ancora troppo forte il dolore. Ma non mi arrenderò fino a quando non sarà fatta giustizia".

Giorgio, come ricostruito dagli inquirenti, si era allontanato alle 21.30 del 28 giugno 2020 dal suo appartamento con il proprio scooter, ritrovato poi dai carabinieri alla Martinetta. Nella zona, la sera della scomparsa, il 34enne era stato visto solo un’ora più tardi. Poi la scomparsa, con lo scooter bianco di Medaglia ritrovato in viale Aosta, poco distante dalla riva del fiume. E le parole di un testimone che sostiene di aver visto un ragazzino con la maglietta bianca e fisico esile parcheggiare il mezzo in quella zona. Versione confermata anche dai cani molecolari usati dagli inquirenti, che escludono la presenza del 34enne vicino allo scooter.

Poi c’è il mistero dei vestiti del 34enne, trovato nel fiume con addosso dei pantaloncini rossi da ginnastica, mentre quella sera era uscito con i pantaloncini di jeans. E resta il motivo delle tracce di alcol riscontrate nell’organismo del 34enne, una stranezza visto che Giorgio non beveva mai. "Ci sono troppi aspetti non ancora chiari – conclude la madre di Giorgio –. Possibile che gli inquirenti non siano riusciti ad arrivare alla verità? Io non riesco a crederci. Mio figlio non si è ucciso, ne sono sicura. Qualcuno era con lui quella sera".