MARIO BORRA
Cronaca

Maxi parco fotovoltaico tra Codogno e Casalpusterlengo: ecco la richiesta

La domanda è stata presentata in Provincia di Lodi dalla società Juwi Development di Verona con l’interessamento del terreno nei pressi del tracciato della via Emilia

Un maxi parco fotovoltaico

Un maxi parco fotovoltaico

Codogno (Lodi) – Circa 160mila metri quadrati di terreno disponibile pari a 22 campi da calcio mentre l’area dove dovrebbe sorgere il parco agro-fotovoltaico si estenderà per poco meno, attorno ai 145mila metri quadrati: pannelli solari per una potenza di 9,9 megawatt a terra ma con la particolarità che non impediranno al padrone del campo di coltivarlo ugualmente facendoci passare sotto pure i mezzi. Una soluzione in linea con i criteri regionali che, appunto, accendono disco verde agli impianti che captano la luce del sole, ma solo se non impediscono lo sfruttamento del terreno. La domanda è stata presentata in Provincia di Lodi dalla società Juwi Development di Verona con l’interessamento del terreno nei pressi del tracciato della via Emilia, al confine con Casalpusterlengo ma ancora in territorio di Codogno (solo la cabina sarà sotto Casalpusterlengo).

Ora sarà indetta la conferenza dei servizi con il coinvolgimento dei vari enti a cui spetta l’onere di esprimersi in merito al progetto. Se l’intervento otterrà l’ok, i pannelli saranno messi ad un’altezza sufficiente per poter garantire l’integrazione con il settore agricolo e dunque continuare a coltivare i campi. Il Comune di Codogno ha in mano la documentazione ed esprimerà la propria opinione in maniera articolata anche se, secondo quanto appreso, non sarebbe proprio entusiasta di un progetto comunque invasivo. Sarebbe comunque intenzionato a chiedere svariati interventi compensativi di natura ambientale, così come richiede la normativa.

Fotovoltaico sui tetti degli edifici comunali o piantumazione di essenze in varie parti della città sono le ipotesi al momento più plausibili mentre comunque la Juwi ha già comunque previsto, attorno al parco agro-fotovoltaico, la messa a dimora di una barriera verde molto spessa. La società proponente aveva già messo nero su bianco, nella primavera del 2019, un progetto simile (impianto a terra senza però la possibilità di sfruttare il terreno) nello stesso punto alcuni anni fa, ma il territorio allora disse di no e fu ingaggiato un braccio di ferro giudiziario a colpi di ricorsi.  Mario Borra