
Investigatori in una zona vicina al luogo di ritrovamento del corpo, nei pressi dell’autostrada A1
Pieve Fissiraga (Lodi), 1 luglio 2025 – Proseguono a tutto campo le indagini sul caso di Mohamed Kaoukeb Raji, il 21enne di nazionalità marocchina il cui corpo è stato rinvenuto senza vita sabato pomeriggio nelle campagne tra Pieve Fissiraga, Massalengo e Villanova del Sillaro, non lontano dal tratto di Autosole che attraversa i tre comuni, un’area isolata e nota alle forze dell’ordine perché zona di spaccio.
L’allarme
colpo di fucile in pieno petto. Residente ad Avezzano, in provincia de L’Aquila, Mohamed risultava scomparso da sabato. L’allarme per la sua ricerca era partito da familiari e amici, in seguito ad una telefonata ricevuta dalla madre del 21enne e partita da una persona che si sarebbe trovata con lui nelle campagne della provincia lodigiana e che ora sarebbe irreperibile.
Ad ucciderlo sarebbe stato un“Tuo figlio è morto”, avrebbe detto l’uomo alla madre di Mohamed. Quest’ultima, che si trova in Marocco, avrebbe immediatamente richiesto l’intervento di due parenti e di un amico del figlio per ritrovarne la salma, su cui sarà svolta nei prossimi giorni l’autopsia e che ieri non era stata ancora fissata.
Le indagini
Ancora pochi gli elementi certi nella vicenda, a partire dalle ragioni della presenza del ragazzo nel bel mezzo della campagna lodigiana e l’identità del conoscente che avrebbe contattato la madre per avvisarla della sua morte.
L’unica certezza emersa sarebbe che il giovane è stato assassinato sul posto del suo ritrovamento. Manca all’appello, tuttavia, l’arma del delitto, le cui ricerche non sono ancora partite (nonostante l’iniziale mobilitazione dei volontari di vari corpi di Protezione Civile) anche a causa della fitta vegetazione delle campagne di mais e soia che renderebbe arduo e complesso il ritrovamento.
Il sindaco
“È una storia davvero triste – commenta il sindaco di Massalengo Severino Serafini –. Sappiamo che le zone di campagna tra i tre comuni sono stati oggetto di attenzioni da parte delle forze dell’ordine perché aree di spaccio.
Umanamente, davanti ad una morte così atroce non posso che dispiacermi e mi auguro che le autorità possano far luce sull’accaduto e che i responsabili ne paghino le conseguenze”.
Mohamed aveva precedenti per spaccio e, dopo aver vissuto per qualche tempo tra Novara e Varese, si trovava attualmente senza fissa dimora. “Stiamo parlando di un ragazzo di 21 anni – aggiunge Serafini – che seppur le prime informazioni ci dicono stesse compiendo anche lui degli atti delinquenziali, avrebbe dovuto pagare in maniera diversa e non morendo così giovane per mano di qualcun altro”.