JESSICA MULLER CASTAGLIUOLO
Cronaca

Fotovoltaico domestico, l’esperto: "I pannelli, le batterie e l’energia da vendere: per il privato è un affare”

Paolo Bellotti, responsabile marketing e vendite di A2a Energia: un impianto solare è sufficiente a coprire il fabbisogno di elettricità

pannelli fotovoltaici

pannelli fotovoltaici

Il 2023 è stato un anno spartiacque. Per la prima volta il solare eclissa il petrolio in termini di investimenti. Il sole è una fonte energetica inesauribile e pulita che può essere convertita in energia elettrica grazie ai pannelli fotovoltaici.

Anche il singolo utente privato può diventare prosumer, ovvero un consumatore che contribuisce alla produzione di energia, alleggerendo al contempo, il carico sulla rete locale di distribuzione. Ma come fare? Ne abbiamo parlato con Paolo Bellotti, responsabile marketing e vendite di A2a Energia.

Come si compone un impianto fotovoltaico?

"È costituito dall’assemblaggio di più moduli fotovoltaici che sfruttano l’energia solare per produrre energia elettrica. In un impianto tradizionale, i pannelli vengono collegati uno all’altro in serie formando una “stringa“. I moduli fotovoltaici producono energia in corrente continua, pertanto per poterla utilizzare nelle utenze domestiche è necessario un “inverrter“, cioè un dispositivo di conversione in corrente alternata".

Esistono diverse tipologie?

"Il mondo degli impianti fotovoltaici si divide in due categorie principali: quelli di grande scala, tipicamente installati a terra, contribuiscono in modo significativo al mix energetico nazionale. Gli impianti di piccola scala, invece, sono solitamente collocati sui tetti e servono principalmente per l’autoconsumo. Questo significa che l’energia prodotta viene utilizzata direttamente dall’utenza, riducendo la necessità di prelevare energia dalla rete. In alcuni casi, l’energia in eccesso può essere immessa nella rete".

Per restare sull’autoconsumo, quanta energia occorre, in media, per i fabbisogni di una famiglia?

"Per un’abitazione media in città, il fabbisogno energetico è di circa 2.000-2.500 kWh all’anno, mentre per una villetta si può arrivare a 3.000-3.500 kWh. Un impianto fotovoltaico da 3 kW può coprire gran parte di questo fabbisogno, producendo circa 3.300 kWh all’anno. Tuttavia, è importante considerare la mancanza di contemporaneità tra produzione e consumo, dato che i pannelli producono energia solo di giorno".

In termini di emissioni invece, quanto è il risparmio?

"Per ogni impianto fotovoltaico di 3kW installato sono circa 1.700 chilogrammi di anidride carbonica evitati all’anno. Equivale, mediamente, a piantare 33 alberi".

È possibile ottimizzare il consumo?

"Per ottimizzare l’uso dell’energia è possibile installare una batteria di accumulo, che permette di utilizzare l’energia anche durante la notte. In alternativa, l’energia in eccesso può essere immessa nella rete e venduta, contribuendo al risparmio complessivo".

Quali sono gli errori da non fare?

"È importante rivolgersi a professionisti per una corretta progettazione e dimensionamento dell’impianto, in base ai consumi e alle caratteristiche dell’abitazione. Un impianto sovradimensionato rispetto al fabbisogno risulta meno efficiente economicamente".

Archiviato il superbonus, quali sono gli incentivi a disposizione degli utenti privati?

"La legge di bilancio 2022 ha prorogato il ‘Bonus Casa’ fino al 31 dicembre 2024, che prevede il rimborso del 50% della spesa sostenuta per installazione di impianti fotovoltaici, con o senza accumulo, diluito in 10 anni tramite detrazioni annuali Irpef".

Per le piccole imprese, invece?

"In questo caso non ci sono incentivi. Però, rispetto all’autoconsumo domestico, i vantaggi sono anche maggiori. Le imprese hanno tipicamente un profilo di consumo inverso: sono in maggiore attività proprio durante la fascia diurna, hanno quindi la possibilità di sfruttare al massimo il picco di energia solare, arrivando a tassi di autoconsumo anche superiori al 60%".