
L’imbocco di via Perugia, dove molte vetture rischiano di scontrarsi con chi procede nel verso corretto
Lodi, 28 luglio 2018 - "Avevo detto alla sindaca e ai vigili presenti che, se si fossero fermati qui una giornata, avrebbero fatto cassa fermando le auto che sfrecciano contromano. La settimana dopo la polizia locale si è messa a far multe in viale Milano, ma qui, nel quartiere Martinetta, non si è vista". Dopo il sopralluogo accanto alla sindaca Sara Casanova, oltre un mese fa, siamo tornati in via Genova dove, lasciata l’ex via Emilia e il Lidl, ci si ritrova in un quartiere residenziale molto frequentato da chi, nei mesi estivi, si reca in bicicletta verso l’Adda e il Belgiardino.
Dalla postazione rialzata del bar La Siesta, il titolare, Fabio Catanzaro, vede la strada anche stando dietro al bancone. E assicura che i transiti contromano sono frequenti, specie da chi esce da una vicina palestra e, per non essere obbligato, in uscita, a svoltare su viale Milano in direzione opposta al centro, “taglia” attraverso il quartiere. "In realtà è da 7 anni, ovvero da quando ho l’attività qui, che continuo a segnalare via mail il problema al Comune - sottolinea -. La mia paura è che si faccia male qualcuno.
Gli automobilisti dovrebbero girare attorno alla grande rotatoria all’interno della quale si trova il parco della Martinetta, uno spazio giochi con un piccolo campo di calcio. Invece, ritenendo di accorciare, tirano dritto e girano in viale Perugia, rischiando di scontrarsi con chi sa di svoltare in una via a senso unico: "In realtà non riducono la strada, perché devono comunque girare dietro al Lidl - rimarca Catanzaro -. Ho provato, come altri, a dire qualcosa a chi procede contro mano, ma si rischiano solo male parole o risse".
"Io ho due figli che escono in bici o attraversano per andare al parchetto, sbucando, come gli altri, da dietro le auto parcheggiate, non visti da chi arriva contromano ma anche da chi arriva da via Perugia: è molto pericoloso - sottolinea Gianluca Pelosi, uno dei residenti -. C’è un problema generale di segnaletica che ormai non si vede più e la falsa percezione di un quartiere tranquillo, dove le auto però sfrecciano. In via Perugia il cartello di dare la precedenza è attaccato al palo della luce e le strisce a terra sono solo un ricordo. Il fatto è che basterebbe poco: ad esempio disegnare gli stalli a spina di pesce davanti al bar, per avere parcheggi più regolari e sicuri anche in uscita, grazie all’inclinazione, rispetto a quelli perpendicolari. E un dosso, come c’è davanti alla chiesetta sull’altro lato del parchetto: ma è qui, con negozi e palazzi, che ce n’è maggior bisogno. Inoltre, da qui fino al Belgiardino la sera è tutto buio. Mentre se arrivi dalla piazza, seguendo il nuovo argine ciclopedonale fino a via Napoli, c’è l’illuminazione. Questo quartiere sembra rimasto un buco nero".