UMBERTO ZANICHELLI
Cronaca

L’omicidio del trentenne. Trovato accoltellato. Mistero e choc in paese: "Non si strumentalizzi"

Un fendente alla schiena ha trafitto il romeno Claudio Doha. Sui social si scatena il far-west con attacchi alla amministrazione locale. Il sindaco: squallido addossare responsabilità per propri tornaconti.

L’omicidio del trentenne. Trovato accoltellato. Mistero e choc in paese: "Non si strumentalizzi"

L’omicidio del trentenne. Trovato accoltellato. Mistero e choc in paese: "Non si strumentalizzi"

Un mistero. Sul quale sono in pieno svolgimento le indagini dei carabinieri. L’omicidio avvenuto nella notte tra martedì e ieri ha destato profonda preoccupazione tra i medesi anche per le modalità con le quali è avvenuto: una coltellata alla schiena. È morto così Claudio Doha, 33 anni, romeno. Il suo corpo è stato ritrovato in via Fratelli Magnani circa mezz’ora dopo la mezzanotte ma ancora si deve stabilire con esattezza quando è avvenuto il decesso. La vicenda, come spesso accade ha scatenato la reazione dei cittadini sui social, tanto da rendere necessario un intervento del sindaco Giorgio Guardamagna. "Il fatto accaduto nella notte – dice il primo cittadino - con l’accoltellamento di una persona a Mede, lascia prima di tutto il dispiacere per una vita spezzata in circostanze così tragiche. Ma al tempo stesso impone anche alcune riflessioni che nascono dalle reazioni sconsiderate che sono state postate su pagine social, ormai diventate la tribuna di chi, per motivi ben conosciuti, li utilizza allo scopo di strumentalizzazione politica e, in modo decisamente chiaro, indirizza l’opinione pubblica contro l’amministrazione comunale".

"Chi fa certe affermazioni – prosegue il sindaco di Mede - non è a conoscenza di quello che è lo sviluppo di indagini che gli inquirenti stanno svolgendo e non ha titolo alcuno per conoscerle. Addossare responsabilità ad amministratori comunali per alcuni fatti accaduti, peraltro sempre enfatizzati per la propria utilità, appare veramente qualcosa di squallido. Così si dipinge una realtà cittadina che non risponde in nessun modo al vero e non contribuisce certo a fornire una corretta informazione. In più fomentare un clima di eccessiva insicurezza per il proprio interesse politico è pratica che ancora una volta censuriamo con fermezza. La responsabilità del Comune su episodi come questo, penso sia ben chiaro, quale può essere? Abbiamo ripetutamente chiarito quali siano i doveri dell’ente pubblico e gli ambiti nei quali può e debba intervenire, confermando la assoluta e piena disponibilità della polizia locale alla collaborazione con le forze dell’ordine. La funzione di vigilanza e di controllo territoriale è svolta al meglio del possibile e nel rispetto delle regole contrattuali e dei vincoli di legge. Continuare a criticare per averne un ipotetico ritorno politico, chiedere dimissioni per presunte inadempienze di funzioni non di competenza dà la cifra, povera, ed identifica chi non vuole il bene della città, ma sfoga un proprio risentimento contro l’amministrazione". "Che in ogni caso – conclude Giorgio Guardamagna - sa cosa sta facendo, come lo sta facendo e continuerà a farlo nonostante tutto e tutti, non dimenticando che si sono interessate le istanze e gli organi superiori per la gestione di tali situazioni". Nel frattempo proseguono le indagini dei carabinieri della Compagnia di Voghera: in caserma, nel corso della giornata, sono state ascoltate quattro persone ma, al momento almeno, non sono stati assunti provvedimenti di sorta anche se non è escluso che possano arrivare nelle prossime ore. Stretto riserbo al momento, viene mantenuto anche sulla esatta dinamica dell’aggressione mortale e sui possibili moventi del fatto di sangue.